L’imprenditoria delle suore, un modello di successo per l’Africa

Gli investimenti sostenibili di Missio Invest permettono alle congregazioni religiose di contribuire allo sviluppo delle comunità locali.

A Nairobi, in Kenya, si è appena concluso un workshop organizzato dal fondo Missio Invest che ha avuto l’obiettivo di formare le nuntrepreneurs, suore e sorelle imprenditrici beneficiarie del programma di questa iniziativa sociale patrocinata dalle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti, che da anni opera nell’Africa subsahariana. Nei tre giorni di corso, le partecipanti si sono confrontate, hanno ascoltate testimonianze e hanno conosciuto un percorso che permette lo sviluppo delle comunità locali partendo dal basso.

Come riporta Avvenire, dal 2015 il fondo prova infatti a combattere la fame e la povertà attraverso formazione e finanziamenti diretti a creare fonti di reddito. Lo fa concedendo prestiti con tassi di interesse mediamente inferiori dei due terzi rispetto al mercato del posto e proponendo un modello di investimento sostenibile che abbia un rendimento sociale più che finanziario. Nei Paesi attualmente coinvolti, ovvero Ghana, Kenya, Malawi, Nigeria, Ruanda, Tanzania, Uganda e Zambia, i cinquanta investimenti approvati, che hanno portato alla concessione di dieci milioni di dollari di prestiti, hanno avuto un tasso di restituzione del capitale da parte dei beneficiari pari al 99%.

Visto il successo dell’iniziativa, le previsioni sono di crescita. In questo modo, le comunità di religiosi, soprattutto di congregazioni femminili, si potranno affidare sempre meno a donazioni e sovvenzioni, diventando centri di imprenditoria autosufficienti e sostenibili a lungo termine. Esse possono così essere generatori di crescita economica nei territori dove operano, contribuendo al miglioramento della sicurezza alimentare, dell’occupazione, dell’istruzione, dell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Ad esempio, le centoventicinque suore della congregazione delle Sorelle di Gesù bambino, che non riuscivano a ottenere fondi dalle banche, hanno prima seguito corsi e imparato tecniche di coltivazione e allevamento, poi aperto un’azienda agricola a Kasama, in Zambia. L’attività ha ora un impatto su oltre trecento lavoratori stagionali e circa duecentocinquanta piccoli agricoltori di cinque cooperative. La produzione soddisfa il loro fabbisogno di cibo della comunità e genera reddito, col quale le suore sostengono gli studi di novecento alunni.