India, una conferenza interreligiosa per l’armonia comunitaria

In un periodo di frequenti episodi di intolleranza, si sono riuniti diversi esponenti di fedi in un clima di amore fraterno.

Questa domenica è stata organizzata a Nagpur una conferenza nazionale interreligiosa dal titolo “Sfide globali per l’armonia comunitaria e il ruolo dell’India”, in occasione delle celebrazioni dei cinquant’anni della prima edizione locale di Lokmat Media Group, azienda che opera nel settore dei media. L’incontro ha visto riunirsi diversi esponenti di credi e fedi da tutta la nazione in un clima di amore fraterno e gioia e, in un periodo di frequenti episodi di intolleranza religiosa, è stato una bella testimonianza.

Come riporta AsiaNews, Nitin Gadkari, ministro dell’Unione indiana per i trasporti di superficie e le autostrade, ha iniziato ricordando che tutte le religioni hanno le proprie peculiarità, ma la tolleranza e l’inclusione devono essere i punti di incontro e di comunione tra tutte loro. Gurudeva Sri Sri Ravi Shankar, fondatore di Art of living, ha ribadito che la ricchezza dell’umanità sta proprio nella diversità, da rispettare nonostante in questo momento storico in troppi stanno fomentando odio contro chi non è come loro. Il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, ha detto:

«Non concentriamoci solo sulle differenze, ma esaltiamo ciò che ci unisce. L’India è la patria di molte religioni ed è il luogo per eccellenza in cui si è sviluppato il pensiero vasudhaiva kutumbakam, che significa “Tutto il mondo è una famiglia”. Possiamo attingere da una ricchissima eredità di persone di diverse tradizioni, che nel corso dei secoli hanno vissuto insieme. In questo tempo abbiamo il compito di preservare questa eredità e promuoverla, soprattutto noi leader spirituali.»

Purtroppo, proprio in questi giorni sa circolando sui social network un pericoloso video di un discorso dello swami Parmatmanand, leader religioso induista dello stato del Chhattisgarh, pronunciato durante una manifestazione contro la presunta ondata di conversioni al cristianesimo. Egli invita gli abitanti dei villaggi di campagna a tenere in casa bastoni e accette da usare contro chi viene a cercare di convertirli; addirittura, anche per tagliare loro la testa. La cosa grave è che sul palco erano presenti anche figure di spicco del Bjp, il partito nazionalista indù al governo.