Manipur, quindici chiese in fiamme negli scontri etnici

I gruppi tribali in gran parte cristiani temono che i meitei, soprattutto indù e musulmani, portino via le loro terre.

Negli ultimi giorni, quindici chiese sono state attaccate nello stato di Manipur, nell’India nord-orientale, a causa dello scoppio di pesanti scontri tra la comunità etnica dei meitei, formata prevalentemente da indù e musulmani che abitano nelle pianure, e i gruppi tribali naga e kuki, in maggioranza cristiani residenti sulle colline. L’evento che ha acceso la miccia della lotta è stata una manifestazione nell’area di Torbung del distretto di Churachandpur promossa dall’All tribal student union Manipur, indetta perché l’Alta corte dello Stato ha invitato il governo locale ad accogliere la richiesta avanzata dai meitei di rientrare nelle categorie svantaggiate delle scheduled tribes.

Come spiega AsiaNews, questo per loro significherebbe ottenere per legge alcuni vantaggi nelle quote degli impieghi pubblici, nella rappresentanza politica e nei diritti sulle terre. Ma negli altri gruppi, che sono numericamente meno della metà della popolazione, è sorto il malcontento e così è stata organizzata la protesta, alla quale hanno aderito migliaia di rappresentanti dei gruppi etnici non meitei. È bastato poco tempo perché iniziassero gli scontri e le violenze si diffondessero in tutta la valle di Imphal, causando diversi morti.

Il vescovo cattolico di Miao, mons. George Pallipparambil, ha dichiarato che «I tribali vivono in zone collinari e ci sono molte chiese di diverse confessioni che punteggiano la regione: per questo le chiese sono coinvolta in questa situazione e vengono incendiate». Alcuni edifici sacri sono stati poi demoliti per ragioni di sicurezza. Una jeep con cinque gesuiti e uno studente a bordo, che stavano rientrando alla loro casa a Moirang, sono stati aggrediti: dopo che uno di loro è stato ferito, sono dovuti scappare attraverso i campi mentre la vettura veniva data alle fiamme.

In questo clima di forte tensione, il governo locale ha imposto il coprifuoco nei distretti coinvolti dagli scontri. Lo Scheduled tribe demand committee Manipur, che si sta occupando dell’inclusione dei meitei tra le categorie delle scheduled tribes, ha dichiarato che la richiesta deriva dalla necessità di proteggere la propria terra e la propria identità minacciate dall’immigrazione illegale soprattutto dal Myanmar e dal Bangladesh. Ma gli altri gruppi etnici vedono questa motivazione come una scusa per sottrarre i loro secolari territori collinari.