Gli insegnanti delle scuole paritarie sono uguali a quelli delle scuole statali

Una sentenza del TAR del Lazio riconosce agli ex-docenti di scuole paritarie passati a scuole statali il punteggio pre-ruolo ai fini della mobilità.

Che gli insegnanti delle scuole paritarie siano uguali a quelli delle scuole statali non è, in Italia, così scontato. Il Tribunale Amministrativo del Lazio, in una sentenza relativa al riconoscimento del punteggio pre-ruolo svolto negli istituti non statali, ha accolto il ricorso di alcuni ex-docenti di scuole paritarie contro l’ordinanza del Ministero dell’Istruzione, che tre anni fa non aveva tenuto conto, ai fini della mobilità nel passaggio in scuole statali, del loro servizio svolto nelle scuole paritarie.

Come riporta Avvenire, il Comitato nazionale per il riconoscimento del servizio prestato nella scuola paritaria valuta che questa mancanza di riconoscimento, una discriminazione tra lavori aventi per legge la stessa funzione, quantifica il danno in oltre 2,5 miliardi di euro, considerando soltanto gli insegnanti (circa il 30% del totale) che avevano maturato tra i 9 e i 15 anni di servizio nelle scuole paritarie.

La sentenza ricorda la «piena omogeneità tra il servizio d’insegnamento svolto nelle scuole statali e quello alle dipendenze degli istituti privati paritari» e il servizio pubblico svolto da questi ultimi. Per cui, «è illegittima l’esclusione dell’attribuzione di punteggio, in sede di mobilità, per il servizio d’insegnamento svolto negli istituti paritari. Diversamente opinando si perverrebbe ad una interpretazione della vigente normativa contraria ai principi di uguaglianza e d’imparzialità dell’amministrazione, non essendovi ragione per discriminare tra servizi aventi per legge la medesima dignità e le medesime caratteristiche».

Il provvedimento ribadisce di conseguenza che il sistema nazionale di istruzione deve essere plurale, con il riconoscimento della qualità portata dalle scuole paritarie. Siccome la sentenza del TAR del Lazio indica una linea nazionale alla quale tutti i tribunali del lavoro dovranno attenersi, molti sono i casi che potrebbero essere riaperti, anche di chi non ha visto computati correttamente ai fini degli scatti stipendiali gli anni di servizio prestati e di chi è già andato in pensione.