Il nuovo corso all’insegna dell’etica voluto da Papa Francesco prevede un accentramento della gestione dei fondi.
Il nuovo corso all’insegna dell’etica voluto da Papa Francesco prevede un accentramento della gestione dei fondi.
Dal primo settembre, gli investimenti finanziari della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano sono disciplinati da una rinnovata politica all’insegna dell’etica. In vigore ad experimentum per cinque anni, come si legge in un comunicato della Segreteria per l’Economia, questo nuovo corso intende far sì che gli investimenti siano mirati a contribuire a un mondo più giusto e sostenibile e allineati con gli insegnamenti della Chiesa. Quindi, essi non dovranno essere di natura speculativa, ma dovranno produrre un rendimento sufficiente per tutelare il valore reale del patrimonio netto e contribuire in modo sostenibile al finanziamento delle attività.
Inoltre, saranno da escludere le attività finanziarie che contraddicono i principi fondamentali del cattolicesimo, come la santità della vita, la dignità dell’essere umano e il bene comune. Il principio alla base delle decisioni è che la scelta di investire in un settore piuttosto che in un altro è sempre morale e culturale. A livello pratico, tutte le istituzioni curiali dovranno affidare i loro investimenti all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (l’istituzione che gestisce i capitali della Santa Sede), trasferendo i propri titoli o la propria liquidità da impegnare.
Le somme saranno tutte depositate in un apposito conto allo IOR, estromettendo così le banche dall’amministrazione delle finanze vaticane e proteggendo lo stato pontificio da scelte errate, dicono i giornalisti. In un recente rescriptum ex audientia santissimi, Papa Francesco ha ribadito che «l’attività di gestore patrimoniale e di depositario del patrimonio mobiliare della Santa Sede e delle istituzioni collegate con la Santa Sede compete in via esclusiva all’Istituto per le Opere di Religione» (il quale, come si legge su ACI Stampa, negli ultimi anni ha perso anche la clientela religiosa), dando come termine la fine di settembre per il trasferimento dei fondi.
Un nuovo Comitato per gli investimenti, istituito con la costituzione apostolica Praedicate evangelium, controllerà e valuterà tramite l’APSA l’adeguatezza delle attività finanziarie in relazione ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa e ai parametri di rendimento e di rischio stabiliti. Su Avvenire vengono indicati i principali criteri: niente operazioni basate sul calo di prezzi o sul fallimento di terzi; non soggette a controlli adeguati da parte di regolatori ufficiali; fatte in mercati e prodotti alternativi privi di adeguata liquidità; legate a settori come la pornografia e la prostituzione, il gioco d’azzardo, le armi e l’industria della difesa, i centri sanitari pro-aborto, i laboratori e le aziende farmaceutiche che producono prodotti contraccettivi e/o lavorano con cellule staminali embrionali; connesse a speculazioni sulle materie prime, nell’industria petrolifera e mineraria, nell’industria dell’energia nucleare, in società di produzione di bevande alcoliche.
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