Il Kirghizstan avrà la sua prima cattedrale cattolica

Sarà edificata nel centro della capitale sulla pietra benedetta da Papa Francesco e si aggiungerà alle sette parrocchie esistenti.

Il centro della capitale Biškek accoglierà la prima cattedrale cattolica del Kirghizstan. Sulla prima pietra benedetta da Papa Francesco durante il suo recente viaggio apostolico in Kazakhstan, nel giro di tre anni sorgerà il secondo edificio di culto cattolico della città, oltre a quello costruito in età sovietica che si trova in una zona estremamente periferica. All’Agenzia Fides l’economo dell’amministrazione apostolica della Kirghizia, il gesuita Damian Wojciechowski, racconta: «In un Paese a maggioranza musulmana, c’è chi non sa neanche dell’esistenza della parrocchia lontana dal centro, anche perché non è collegata tramite i mezzi di trasporto e hanno asfaltato la strada che porta alla chiesa solamente un anno fa».

Con la nuova chiesa, i fedeli avranno un punto di riferimento più riconoscibile e maggiori spazi dove svolgere le proprie attività, dagli incontri di preghiera e lettura biblica alle iniziative culturali. Durante la presentazione del progetto, pure il consigliere del presidente della Repubblica, Valerij Dil‘, ha espresso la sua soddisfazione: «La costruzione della nuova chiesa avrà anche una valenza internazionale. La nostra Repubblica si attiene ai principi democratici e quello della libertà di professare la propria fede. La costruzione della chiesa cattedrale ne è una prova».

Questa novità è importante non solo per i cattolici, che in totale sono alcune migliaia e che frequentano le sette parrocchie esistenti nel Paese o si riuniscono a pregare in casa periodicamente visitati dai missionari, ma anche per tutti i kirghisi, che professano in maggioranza l’islam. La prossimità tra di loro e la condivisione dei problemi, evidenti nelle attività caritatevoli portate avanti dalla Chiesa, portano a un naturale confronto e dialogo tra fedi. L’amministratore apostolico p. Anthony James Corcoran ha infatti sottolineato che tutti i concittadini condividono, a prescindere dal proprio credo, l’obiettivo di «rendere il mondo attorno a noi migliore».