Nel Kurdistan le bombe turche colpiscono anche i cristiani

Con la comunità internazionale distratta dalla guerra a Gaza, crescono gli attacchi della Turchia ai territori curdi.

Le bombe dell’aviazione turca colpiscono sempre più vicino alle case dove abitano i cristiani che vivono nel Kurdistan iracheno. I villaggi tra le montagne vengono presi di mira con intensità maggiore dallo scorso 23 dicembre in seguito a un attentato del Pkk, l’organizzazione politica e paramilitare di separatisti curdi che in Turchia è considerata terroristica. Così, ogni giorno degli aerei bombardano qualche obiettivo, come testimonia ad AsiaNews padre Samir Youssef, parroco del villaggio di Enishke nella diocesi di Amadiya.

«Ieri mattina i turchi hanno colpito vicino alla casa di una famiglia cristiana, un attacco che ha causato grande paura fra tutti gli abitanti dei nostri villaggi. Hanno bombardato tante volte in questi ultimi giorni, anche in altri villaggi in cui io sono parroco. Hanno colpito molto vicino a me, vicino alla mia chiesa. È stato un bombardamento molto forte, due o tre missili. Uno di questi è caduto vicino a una casa di una famiglia cristiana».

P. Samir conferma la recrudescenza degli attacchi dell’esercito turco, il quale sta alzando il livello dell’offensiva contro i territori controllati dai curdi nelle zone più vicine ai confini con l’Iraq e la Siria mentre la comunità internazionale ha gli occhi puntati su Gaza. Prosegue a raccontare: «Erano seduti qui in una stanza, il padre e la madre. I vetri della casa sono andati distrutti, causando un profondo shock fra le famiglie della zona. Pezzi di missile sono entrati in casa. Dalle finestre distrutte anche i bambini della famiglia sono stati investiti di striscio dai frammenti».

Visto che le famiglie di quest’area stanno vivendo nella paura che questi bombardamenti, che coinvolgono anche i civili, possano ripetersi, il parroco ha informato della situazione il nunzio apostolico a Baghdad e gli ha chiesto di inviare un messaggio all’ambasciatore turco. Pochi giorni prima, anche l’arcivescovo siro-ortodosso di Jazira ed Eufrate mar Maurice Amsih ha denunciato le operazioni turche che colpiscono pesantemente i civili nel vicino nord-est della Siria, definendole prive di umanità e contrarie ai trattati internazionali.