Un’installazione temporanea di un artista francese in una chiesa invita ad alzare lo sguardo verso l’alto.
Un’installazione temporanea di un artista francese in una chiesa invita ad alzare lo sguardo verso l’alto.
Da un oculo sul soffitto della chiesa cadono grandi gocce di vetro, che, come quando la resina cola su qualcosa e la eterna cristallizzandola, inglobano foglie d’oro che le fanno risplendere, elementi naturali, oggetti simbolo della vita terrena e spirituale. La trasparenza del vetro permette di farci vedere tutto ciò in modo chiaro e lucente, dandoci la sensazione di una restituzione di significati. Infatti, le gocce che piovono dal cielo sembrano lacrime che rimandano ad altro, soprattutto se si considera che assieme ad esse scende, dall’oculo fino allo spazio umano, la luce divina.
Siamo nella chiesa della Maddalena a Parigi, dove l’artista francese Benoit Dutour ha realizzato un’installazione temporanea dal titolo Lacrime di gioia, segnalata dal sito web della Pastorale Giovanile della diocesi di Treviso. Dunque queste lacrime, che non sono tutte uguali, esprimono momenti di felicità: saranno quelle versate da Maria e Giuseppe dopo aver visto compiersi la profezia che era stata loro annunciata e in cui hanno sempre creduto, oppure quelle che scendono quando si scopre il miracolo della vita compiersi in una nuova nascita o in una rinascita, in noi o attorno a noi.
Le gocce di vetro, poi, si riflettono su degli specchi convessi posti a terra, nei quali ognuno può vedere la propria immagine tra innumerevoli lacrime di gioia e riflessi di luce, percependo simbolicamente la possibilità di una nuova vita, di un nuovo inizio. Questi specchi sono come Gesù, che ci permette di entrare in relazione con la vera Luce anche se i nostri occhi sono puntati verso il basso, se il nostro sguardo ha un orizzonte limitato. Egli ci fa cogliere la felicità che c’è nella vita e ci invita ad alzare lo sguardo verso la bellezza che ci sovrasta e a vivere un momento di stupore e di contemplazione di Dio.
Le lacrime, però, non sono per tutti di gioia. Ma anche quelle di sofferenza non sono mai vuote. Nascono sempre per un motivo, come atto liberatorio che dà vita a un sentimento. Insieme si uniscono nel cuore del Signore, che ha mandato sulla Terra il Figlio per provarle tutte, come ogni essere umano. Grazie alla vicinanza di Gesù, che non è venuto al mondo per esaudire i nostri desideri o eliminare il nostro dolore, possiamo partire dalle nostre lacrime per meravigliarci della vita e indirizzare il cuore verso l’amore.
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