Nel Pakistan colpito dalla pandemia un’iniziativa caritatevole sfama trecento persone al giorno senza distinzioni religiose.
Nel Pakistan colpito dalla pandemia un’iniziativa caritatevole sfama trecento persone al giorno senza distinzioni religiose.
Anche in Pakistan il governo ha imposto rigide misure di isolamento degli abitanti, visto che il contagio è in crescita. Molte attività economiche sono chiuse e dal punto di vista alimentare questo colpisce una popolazione già aggravata da pesanti problemi di malnutrizione: secondo il National Nutrition Survey del 2018, il 33% dei minori è sotto peso e il 50% ha carenze nutrizionali. Nonostante le difficoltà, nell’emergenza c’è però chi si preoccupa e agisce in maniera caritatevole.
Come racconta AsiaNews, ogni giorno Raja Walter, un piccolo ristoratore cristiano di Youhanabad, quartiere a maggioranza cristiana di Lahore, distribuisce cibo a trecento persone che ne hanno bisogno. Non tiene conto della loro fede o della loro appartenenza etnica e l’odio e i pregiudizi verso la minoranza cristiana non sono un freno per la sua opera meritoria. Grazie anche all’aiuto del fratello che vive in Svezia, se vede delle famiglie in difficoltà offre loro un tavolo nel suo piccolo locale, senza alcuna distinzione.
Sono presto arrivati i complimenti di Shanila Ruth, deputata all’Assemblea nazionale nelle file del partito del premier Pakistan Tehreek-e-Insaf, la quale si è anche recata alla tavola calda di Raja a congratularsi di persona per il suo grande sforzo umanitario. Anche p. Francis Nadeem, delegato della Commissione nazionale per il dialogo interreligioso e l’ecumenismo, lo ha definito un grande esempio di armonia sociale, usando il suo esempio per chiedere a tutti i musulmani nel Paese di aiutare chi è in difficoltà senza fare discriminazioni.
Infatti, in Pakistan la minoranza cristiana subisce continue malversazioni. In alcune aree del Paese, la crisi causata dalla pandemia del nuovo coronavirus è stata superiore per i cristiani, che si sono visti negare la possibilità di ricevere aiuti alimentari. Pure un famoso ulema, Sahibzada Asim Makhdoom, ha affermato che ciò è inaccettabile e ha invitato i musulmani pakistani ad aiutare i fratelli cristiani.
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