“Leone e peonie” della nota mangaka Kan Takahama fa riscoprire la repressione del 1638 contro i cattolici.
“Leone e peonie” della nota mangaka Kan Takahama fa riscoprire la repressione del 1638 contro i cattolici.
Parla dei “cristiani nascosti” giapponesi, i fedeli che dal 1600 vennero messi al bando dal Paese dell’Estremo Oriente e vissero senza sacerdoti e chiese in comunità religiosamente autogestite, l’ultimo manga di Kan Takahama, già vincitrice con La lanterna di Nyx del Grand Prize alla ventiquattresima edizione dei prestigiosissimi Tezuka Osamu Cultural Prizes. Il fumetto intitolato Shishi to Botan, ovvero “Leone e peonie”, racconta la storia di un fatto realmente accaduto: la rivolta dei contadini cattolici oppressi guidata dal samurai Amakusa Shiro nel 1638, repressa nel sangue.
Come si legge su Agenzia Fides, la mangaka ha recentemente presentato in Italia il progetto della sua nuova opera, in un ciclo di conferenze organizzate dall’ambasciata del Giappone presso la Santa Sede e dall’arcidiocesi di Lucca. L’occasione è la commemorazione dei quattrocentoquarant’anni della prima visita ufficiale al pontefice di una delegazione giapponese, avvenuta nel marzo del 1585. L’idea fu del gesuita Alessandro Valignano, da anni missionario nell’Estremo Oriente, che pensò di inviare due giovani appartenenti alle maggiori famiglie di proprietari terrieri cristiani, altri due nobili e un piccolo gruppo di accompagnatori, tra cui il gesuita Diogo de Mesquit, che fece da guida e interprete.
La stessa storia della fumettista è collegata a queste vicende. Lei è originaria di Amakusa, il luogo dove nel 1591 la Compagnia di Gesù fondò un collegio per la formazione di sacerdoti giapponesi, tra cui vi furono quelli che parteciparono all’ambasceria. La regione di questa città, assieme a quella di Nagasaki, fu dove per duecentocinquant’anni i cristiani si rifugiarono dalle persecuzioni. E proprio su questo argomento sono gli antichi documenti scoperti casualmente da Takahama nell’archivio di casa sua. La loro decifrazione, assieme alla raccolta delle tradizioni orali, le sta permettendo di ricostruire e raccontare una vicenda di fede e testimonianza avvenuta secoli fa.
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