Il libro più venduto in Italia nel 2024 parla della Bibbia

“Il Dio dei nostri Padri. Il grande romanzo della Bibbia” di Aldo Cazzullo ha riacceso l’interesse sui personaggi biblici.

Il libro più venduto in Italia nel 2024 è stato Il Dio dei nostri Padri. Il grande romanzo della Bibbia, scritto da Aldo Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera (Ansa). Pubblicato il 24 settembre, in poco più di tre mesi ha velocemente scalato le prime posizioni della classifica, grazie anche al periodo natalizio. Così, un testo letterario sull’Antico e su Nuovo Testamento ha riacceso l’interesse verso le storie di Adamo ed Eva, Caino e Abele, Noè, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Davide, Sansone, Salomone, Giuditta, Ester, Giobbe, Gesù, dimostrando che le Sacre Scritture sanno ancora parlare a centinaia di migliaia di persone se si trova un modo attuale per raccontarle. Il giornalista lo fa in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all’attualità, alla nostra vita, alle vicende storiche e ai capolavori dell’arte.

Cazzullo spiega come è sorto questo interesse a riprendere in mano la Bibbia (Il Libraio): «L’ho riletta al capezzale di mio padre. Era un sabato sera quando negli ospedali […] c’è un ricambio. Chi non sta malissimo torna a casa per far posto ai nuovi arrivati». Si è soffermato sul brano, «poco conosciuto, in cui Dio stabilisce un’alleanza con Abramo, il quale chiede un segno a Dio che accetta di darglielo. Il Patriarca cade quasi in trance, in uno stato di torpore, proprio come accade a chi veglia un malato in ospedale dove non si dorme mai del tutto. Dio passa nell’oscurità della notte e si manifesta come un fuoco promettendo ad Abramo, che è vecchio, non ha figli e una moglie anziana, Sara, che la sua discendenza sarà più numerosa delle stelle del cielo e che in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra. Abramo riceve una missione, si fida e parte per la terra promessa. Leggendo questa pagina così evocativa, di una potenza straordinaria, mi sembrava fosse possibile, se non penetrare e comprendere il mistero, almeno accettarlo. Che la vita non sia tutta qui. Che ci sia una speranza. Che sia possibile ritrovare le persone amate anche dopo la morte».

L’autore, di formazione cattolica e non ateo, dichiara che scrivendo questo libro non ha ritrovato la fede, ma suo padre e il mondo in cui è cresciuto. Francesco Ognibene, giornalista di Avvenire, commenta così il grande successo del libro: «Non sarà l’opera rigorosa di un biblista o di un teologo, d’accordo: ma Aldo Cazzullo […] vi ha speso la sua indubbia arte giornalistica offrendo una versione narrata della Bibbia che ha il non piccolo merito di scarcerarla dall’impolverato scaffale domestico, lasciando che l’eccezionale ricchezza di personaggi e di storie torni a parlarci con tutta la sua capacità di emozionare, coinvolgere, interpellare. Nella sbalorditiva notizia di un libro sul Dio biblico che primeggia nelle vendite c’è però anche molto di più. Ed è forse il riemergere di quel “riconoscersi credenti” con il quale la ricerca del Censis su “Italiani, fede e Chiesa”, del novembre 2024, ha spiazzato quanti pensavano che il “non possiamo non dirci cristiani” fosse ormai consegnato alla storia. Compra e legge una “biografia di Dio” – com’è stato definito il libro di Cazzullo – chi sente di trovare nelle sue pagine un linguaggio e un mondo verso il quale sperimenta interesse e attrazione, forse nostalgia, non certo indifferenza o estraneità. Un modo per tornare a dare del tu a un universo che aveva perso di vista».