Presentato oggi il Manifesto di Assisi, che si fonda sulla Laudato si’ di papa Francesco e sul Cantico di frate Sole di san Francesco.
Presentato oggi il Manifesto di Assisi, che si fonda sulla Laudato si’ di papa Francesco e sul Cantico di frate Sole di san Francesco.
Si è tenuto questa mattina, nel Salone papale del Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, il primo incontro tra promotori e firmatari del Manifesto di Assisi, intitolato Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica. Il documento è stato ideato dalla fondazione Symbola e dal Sacro Convento e ha già raccolto duemila adesioni. Nel discorso introduttivo, il custode generale del Sacro Convento padre Mauro Gambetti ha rilevato che qualcuno potrebbe sollevare l’ingannevole domanda: gli ambientalisti sono profeti di sventura o sani realisti? Per lui, la vera domanda da porsi è: siamo contenti di questo mondo?
«Lasciamoci provocare positivamente dalla realtà attuale e puntiamo a raggiungere un obiettivo di maggior felicità per tutta l’umanità. Non siamo qui per mettere delle toppe – che finirebbero per lacerare del tutto il pianeta –, ma per aprire una nuova via, per un futuro di pace e di giustizia del quale tutti potremo godere. Innanzitutto, vorrei richiamare un fattore decisivo: non esiste un cambiamento autentico e duraturo che non poggi sull’interiorità personale. Al di là delle credenze di ciascuno, solo chi vive la dimensione spirituale e attinge dalla profondità del proprio essere le ragioni del cambiamento vincerà la battaglia contro la pigrizia, il tornaconto (ossessivo e compulsivo) e la critica malevola. Poi, occorrono conoscenza, scaltrezza e un sogno.»
Per padre Gambetti, il sogno è nutrimento per l’anima e il sogno per un’economia a misura d’uomo è il Cantico di frate Sole. È lo stupore dell’atemporale e dell’illimitato della relazione a tessere le strofe scritte da san Francesco, che aveva scoperto di essere creatura in mezzo a molte creature, stretto in una rete di relazioni inestricabili. Nell’intreccio con tanti fratelli e sorelle – astri celesti, vento, fuoco, terra, acqua – e nell’esperienza dell’umanità ferita e amabile, Francesco avverte vibrare la vita, la presenza del Dio vivente, che si impasta con le creature che ama.
«Nel Cantico, tutto si sviluppa nella logica del dono di sé che ciascun essere offre agli altri, affinché vivano. Se ci doniamo gli uni agli altri, persino sorella morte entra in questo dinamismo e ci dona la Vita senza fine. In filigrana, è la trama della fraternità universale: tutto è in relazione e nella relazione immediata con tutto e con tutti è la Vita. Questo il sogno di Francesco e nostro: un’economia a misura di un umanesimo fraterno, cioè un’economia dell’amore, del primato del dono, che rispetta, nutre, custodisce, si offre, accoglie, dona.»
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