In Maria assunta vediamo realizzata in una persona come noi la gloria di Cristo risorto

Lettura dell’Assunta di Tiziano, grandiosa pala collocata sull’altare della chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia.

Venezia, chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Sopra l’altare, la luce celeste soprannaturale dell’enorme pala di Tiziano che raffigura l’Assunta (1518) si contrappone alla luce naturale che proviene dalle altissime vetrate dell’abside. Nella parte superiore della tela, il giallo radioso unisce Maria che sta salendo alla gloria, Dio che la sta per accogliere e gli angeli che li accompagnano. Questa luminosità si contrappone all’azzurro del cielo terreno, dove, sotto la nube che sostiene la Vergine, c’è il gruppo degli apostoli che assistono alla sua assunzione. Su Senza confini, don Danilo Dorini spiega:

“Dio «in Maria, primizia e immagine della Chiesa, ha rivelato il compimento del mistero di salvezza e ha fatto risplendere per il suo popolo pellegrino sulla terra un senso di consolazione e di sicura speranza». In Maria assunta la Chiesa vede realizzata in una persona come noi la stessa gloria di Cristo risorto, «primizia di coloro che sono morti», come dice Paolo […]. In Maria assunta riconosciamo la meta del nostro essere umano, corpo e anima: l’incorruttibilità, perché davanti a Dio nella vita eterna ciascuno di noi sarà sé stesso […].”

Il braccio dell’apostolo di spalle in primo piano raggiunge la nube, sembra toccarla con un dito: c’è un collegamento tra Maria assunta e la Chiesa, tra il suo corpo glorioso e quello dei figli che Gesù le affidò dalla croce. Il legame sta anche nel fatto che la pala è collocata sopra l’altare su cui si celebra la messa, il sacrificio del corpo di Cristo, realmente presente nell’eucarestia.

“Il corpo di Maria, da cui il Verbo aveva preso corpo lui stesso, viene elevato dalla terra al cielo, alla gloria di Dio. Chi partecipa alla messa davanti a quella pala comprende un altro legame: Dio ha creato l’uomo con un corpo ma l’ha pure salvato nel corpo e lo vuole tutto con sé nella gloria, cosa di cui la comunione eucaristica è un’anticipazione e una promessa sicura. L’assunzione è l’incontro di due amori e due fedeltà: l’amore incondizionato di Dio e quello di Maria che l’ha dato alla luce e nutrito e cresciuto. Nell’eucarestia ci inseriamo in quest’incontro.”