P. Juan Antonio Orozco Alvarado si stava recando a celebrare la messa ed è stato vittima della violenza della criminalità organizzata.
P. Juan Antonio Orozco Alvarado si stava recando a celebrare la messa ed è stato vittima della violenza della criminalità organizzata.
Un sabato mattina di giugno, padre Juan Antonio Orozco Alvarado ofm si stava recando a celebrare la messa nella comunità di Tepehuana de Pajaritos. Purtroppo, si è trovato in mezzo a uno scontro tra le bande armate della criminalità organizzata che si disputano il territorio messicano e che ha causato morti e feriti. I membri del cartello del narcotraffico di Jalisco Nueva Generación e di quello di Sinaloa hanno iniziato ad attaccarsi e il sacerdote, che assieme a un piccolo gruppo di fedeli si stava dirigendo verso la chiesa, è stato ucciso da un colpo da fuoco.
Come riporta l’Agenzia Fides, la notizia della morte violenta del prete è stata tristemente data da padre Angel Gabino Gutiérrez Martinez ofm, ministro della Provincia francescana dei santi Francisco e Santiago. Il trentatreenne padre Juanito (così era conosciuto) era parroco a Santa Lucía de la Sierra, nel municipio di Valparaíso nello stato di Zacatecas, e aveva iniziato il suo lavoro pastorale nella zona da solo sei mesi.
La Conferenza Episcopale Messicana si è espressa dicendo che il sacerdote è stato «una vittima della violenza che esiste nel nostro Paese». La commissione Giustizia, pace e integrità del creato della famiglia francescana del Messico, dell’America centrale e dei Caraibi ha scritto una petizione pubblica in cui chiede alle autorità di indagare nella vicenda perché l’assassinio non rimanga impunito e individuare i responsabili dello scontro armato per un giusto processo e la riparazione del danno alle vittime:
«La violenza sistematica che si vive nel territorio nazionale messicano derivante dall’attività della criminalità organizzata non può essere resa invisibile; né il poco o nessun impegno e preparazione da parte delle autorità federali, statali e comunali non solo per proteggere la cittadinanza, ma anche per svolgere un’indagine adeguata per perseguire e punire questo tipo di reato, violando così il diritto umano alla vita, alla dignità e alla sicurezza della popolazione in generale.»
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