In Messico la situazione dei migranti si sta trasformando in crisi umanitaria

A nord i richiedenti asilo negli USA sono bloccati in attesa dei permessi, a sud stanno arrivando anche migranti extra-continentali.

“La situazione dei migranti in Messico peggiora di giorno in giorno. Alla frontiera nord, con gli Stati Uniti, l’aumento dei migranti sta creando una crisi logistica nel tentativo di accoglienza, mentre al sud del Messico la situazione si presenta ancora più drammatica, per la presenza di gruppi di persone provenienti dai paesi africani e asiatici in cerca di mezzi di sussistenza per tentare il viaggio verso il nord.”

L’Agenzia Fides descrive così la drammatica situazione dei migranti in Messico, da una parte legata al fatto che i richiedenti asilo negli Stati Uniti devono aspettare fuori dal confine fino a quando non vengano convocati dal tribunale. L’attesa nei comuni messicani settentrionali può durare mesi. Ma la vera crisi umanitaria è a sud. La Conferenza Episcopale Messicana ha emesso un comunicato in merito, sottolineando che i migranti non sono solo sudamericani, ma arrivano anche da Congo, Camerun, Angola, Haiti, Sri Lanka e Bangladesh.

“Siamo preoccupati per la situazione al confine meridionale, in particolare quello che vive la città di Tapachula, in Chiapas. L’immenso numero di migranti continentali ed extra-continentali ha superato l’aiuto della Chiesa e l’azione del governo. Le strutture della stazione migratoria Siglo XXI sono sovraffollate e non consentono l’attenzione umanitaria, costringendo i migranti a girovagare per la città in cerca di aiuto. […] Noi messicani siamo sempre stati caratterizzati dalla gioia, dalla solidarietà, dall’ospitalità. Tuttavia, dato il flusso di carovane di migranti, alcuni hanno assunto atteggiamenti di rifiuto, indifferenza, xenofobia, discriminazione e razzismo. Abbiamo chiesto l’intervento della Caritas nazionale per coordinare l’aiuto esistente nel nostro paese, allo stesso tempo motiviamo le diverse diocesi del nostro paese, in modo che sollecitino tra i nostri parrocchiani uno sforzo supplementare di generosità a favore dei nostri fratelli.”

Mons. Alfonso G. Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey e segretario della CEM, ha aggiunto:

“Come Chiesa, la nostra occupazione oggi è diventata una preoccupazione. Insieme ad altre chiese e gruppi della società civile, abbiamo partecipato e allo stesso tempo collaborato con le nostre autorità per l’emergenza umanitaria che vive il nostro paese, dinanzi al fenomeno migratorio manifestato nelle carovane che qui transitano e continuano a muoversi nella nostra nazione”.