Un modello per la prevenzione e la gestione del bullismo nelle scuole

La Fondazione Marri – S. Umiltà ha sviluppato, con il supporto della FIDAE, un protocollo pratico per la tutela dei minori.

Nel corso dell’anno scolastico 2023/2024, la Fondazione Marri – S. Umiltà di Faenza, che gestisce le omonime scuole, ha sviluppato un sistema di tutela dei minori con il supporto della FIDAE – Federazione Istituti di Attività Educative. L’istituto, che comprende il nido e le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e propone un percorso educativo dai bimbi di sei mesi ai ragazzi di quattordici anni, ha in particolare realizzato due strumenti, che ora sono diventati operativi: un protocollo per la prevenzione, il contrasto e la gestione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo (clicca qui per scaricarlo) e un codice etico rivolto a tutto il personale scolastico.

Il documento antibullismo, che può essere un modello per le scuole cattoliche italiane, è stato predisposto in conformità alla legge 70 del 2024 sul bullismo e sul cyberbullismo, alle Linee di orientamento del 2021 dal Ministero dell’Istruzione per la prevenzione e il contrasto del bullismo nelle scuole e alle Linee guida del 2022 dall’Ufficio Scuola della CEI per la protezione dei minori nelle scuole cattoliche da ogni forma di abuso. Esso ha l’obiettivo di garantire la massima tutela dei minori e promuovere un ambiente educativo sicuro e rispettoso, attraverso linee guida chiare e pratiche per prevenire e contrastare fenomeni di bullismo, abusi sessuali e non sessuali nelle scuole, abusi familiari e altri comportamenti lesivi dell’integrità dei minori, assicurando una formazione adeguata del personale scolastico e la protezione della privacy dei minorenni.

Il protocollo indica, come passi iniziali, le nomine di un referente antibullismo per ciascun ciclo scolastico a partire dalla primaria, che dev’essere un docente, e di un tavolo permanente di monitoraggio, che ha compiti di proposta e supervisione delle strategie antibullismo adottate dalla scuola, quindi non operativi (ad esempio nell’intervenire per i singoli casi segnalati o accertati di bullismo). Poi, una procedura in undici punti intende guidare la segnalazione di un caso di bullismo o cyberbullismo, dal momento in cui un alunno, un familiare o un addetto scolastico lo comunica passando per la sua gestione. Se il referente ritiene che il caso sia grave, va urgentemente convocato il team multidisciplinare d’emergenza, che opera secondo una procedura.

Inoltre, vanno redatte delle norme disciplinari antibullismo da inserire nei regolamenti scolastici, accompagnate da un sistema sanzionatorio (ammonizione verbale, nota scritta, sospensione, segnalazione alle autorità competenti). Importante è formare tutto il personale scolastico, gli alunni e i genitori sul loro contenuto e sulla corretta interpretazione, a cui va fatto seguito una periodica attività di monitoraggio. Il secondo pilastro del sistema di tutela dei minori è un codice etico per il personale scolastico, che mira, tramite la promozione di comportamenti professionali e trasparenti nelle relazioni per un ambiente sicuro, alla prevenzione degli abusi che potrebbero essere commessi ai danni degli alunni da parte di adulti, sia all’interno della scuola sia nelle famiglie (clicca qui per leggerne un riassunto a p. 15).