L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme sulle quasi 800.000 persone all’anno che si tolgono la vita.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lancia l’allarme sulle quasi 800.000 persone all’anno che si tolgono la vita.
Nel mondo, ogni quaranta secondi una persona decide di suicidarsi. Ogni anno, quasi 800.000 persone si tolgono la vita: le persone che muoiono di malaria o per omicidio sono circa la metà. Sono i numeri drammatici che l’Organizzazione Mondiale della Sanità rivela tramite il rapporto “Suicidi nel mondo”.
Come riporta AsiaNews, essi si verificano soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, pari al 79% del totale mondiale, ma il tasso è superiore nelle nazioni più ricche. Ad esempio, se la media globale è di 10,5 suicidi ogni 100.000 abitanti, in Corea del Sud è di 20,2. A seconda del territorio, il dato può variare da 5 a 30.
Particolarmente problematica è la situazione tra i giovani dai 15 ai 29 anni, dove il suicidio è la seconda causa di morte a seguito degli incidenti stradali. Tra le ragazze, è secondo solo alle complicanze della gravidanza, tra i maschi, viene dopo gli incidenti stradali e la violenza interpersonale. Tra i metodi più comuni per togliersi la vita ci sono l’impiccagione, l’auto-avvelenamento con pesticidi e l’uso di armi da fuoco.
Mark Van Ommeren, psicologo e coordinatore dell’Oms per la Salute mentale, ha dichiarato: «I pesticidi sono tra i prodotti più facilmente accessibili, soprattutto nei grandi Paesi rurali come la Cina o l’India». Ma non solo. In Corea del Sud, negli anni 2000 un erbicida è stato il più utilizzato per suicidarsi. Però, dopo che nel 2012 il prodotto è stato bandito, nel giro di un anno le morti per avvelenamento si sono dimezzate.
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