In Iran si allargano le fila di chi reclama uguaglianza e libertà contro l’oppressione del regime islamico.
In Iran si allargano le fila di chi reclama uguaglianza e libertà contro l’oppressione del regime islamico.
La volontà di conoscere la verità e di avere giustizia per la morte di Mahsa Amini, la ragazza di origini curde deceduta a causa delle violenze che la polizia della morale le ha inferto dopo averla arrestata perché non indossava il velo in modo appropriato secondo la legge, sta emergendo anche tra i cristiani iraniani. La vicenda ha sollevato un’ondata di proteste in molte zone del Paese, soprattutto tra le donne e i giovani che hanno manifestato l’insofferenza verso la repressione violenta degli ayatollah rivendicando libertà e diritti. Come riporta AsiaNews, le associazioni Hamgaam Council of United Iranian Churches, Article18 e Pars Theological Centre hanno scritto in una dichiarazione congiunta:
«Come parte della comunità cristiana iraniana, dichiariamo la nostra solidarietà alla famiglia di Mahsa (Zina) Amini e sosteniamo la loro richiesta di giustizia. […] Come cittadini del nostro Paese condanniamo all’unisono la sistematica oppressione delle donne e la diffusa violazione dei diritti umani in Iran. Allo stesso tempo chiediamo libertà, giustizia e pari diritti per tutti gli iraniani».
Questi movimenti cristiani sostengono «il coraggio senza precedenti» che stanno dimostrando i manifestanti e attaccano l’obbligatorietà del velo, una norma discriminatoria da cancellare. Per loro, in questa lotta non ci sono da fare distinzioni di etnia, religione, lingua o credo, perché tutti devono avere la speranza di una vita basata sulla libertà e l’uguaglianza e non sull’ingiustizia e l’oppressione. Ma, al momento, la dittatura islamica continua con la soppressione della dissidenza in continuità con gli ultimi quarantatré anni. Dalla Rivoluzione islamica del 1979 sono state tante le Mahsa Amini uccise per aver manifestato un pensiero diverso. Per questo, le associazioni firmatarie della nota hanno concluso chiedendo ai concittadini cristiani di stare accanto agli oppressi, difendendo i loro diritti come ha insegnato Gesù con la sua vita.
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