In un momento in cui l’India si caratterizza per le violenze contro le comunità religiose non induiste, il Kerala si contraddistingue per l’armonia interreligiosa.
In un momento in cui l’India si caratterizza per le violenze contro le comunità religiose non induiste, il Kerala si contraddistingue per l’armonia interreligiosa.
Circa due mesi fa, Nujumuddin Alummoottil, segretario del comitato della Cheruvally Muslim Jamaat Mosque a Kayamkulam, nello stato indiano del Kerala, si è visto recapitare una richiesta particolare da una donna di nome Bindhu. O meglio, una madre, perché la sua domanda riguardava la figlia Sarath, che avrebbe dovuto sposare Anju. Ma i soldi, considerando che il matrimonio è un evento che tradizionalmente coinvolge tutta la propria comunità, non c’erano.
Quindi Bindhu, che nel 2018 si era trovata in condizioni economiche precarie dopo la morte del marito, si è rivolta al segretario della moschea, che in passato l’aveva personalmente aiutata finanziando gli studi del figlio minore. Successivamente, il comitato ha deciso di accogliere la richiesta e pagare le spese della cerimonia, aprendo anche le porte del proprio edificio sacro. Anche se Anju e Sarath non sono musulmani, ma indù.
Nel compound della moschea, quindi, si è tenuto il rito secondo la tradizione induista all’orario propizio, ovvero tra le 11:30 e le 12:30, seguito da un banchetto nuziale vegetariano per mille invitati allestito nel piazzale antistante sotto una grande shamiana, la tenda usata per le feste all’aperto. Inoltre, il comitato ha stabilito di effettuare una donazione in denaro di duecentomila rupie (pari a 2.500 euro) allo sposo e in gioielli in oro alla sposa, per aiutare la giovane coppia ad affrontare la vita matrimoniale.
In un periodo storico in cui l’India si caratterizza per una forte ondata di violenza nazionalista contro le comunità religiose non induiste, lo Stato indiano del Kerala si contraddistingue come esempio di armonia interreligiosa. Recentemente, la chiesa di St. Thomas a Kothamangalam ha aperto le proprie porte affinché i musulmani, di ritorno da una giornata di proteste contro la nuova legge sulla cittadinanza, potessero recitare la preghiera della sera. Il segretario Nujumuddin ha raccontato ad AsiaNews:
«Quando si è diffusa su internet la notizia delle nozze, abbiamo ricevuto numerosi messaggi di ringraziamento. Alcuni invece hanno tentato di diffondere notizie false, dicendo che la coppia si sarebbe convertita all’islam. Questo non è vero. Dobbiamo ignorare chi tenta di diffondere l’odio.»
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