La missione spaziale “Spei satelles” vuole prolungare il messaggio di speranza dell’evento celebrato durante la pandemia.
La missione spaziale “Spei satelles” vuole prolungare il messaggio di speranza dell’evento celebrato durante la pandemia.
L’evento Statio orbis del 27 marzo 2020 in cui Papa Francesco, nel pieno di una terrificante pandemia globale, ha pregato in una San Pietro battuta dalla pioggia e dalle sirene delle ambulanze per dare speranza all’umanità flagellata dal Covid-19 è rimasto nel cuore di molti. Per non dimenticare il significato di questo gesto e per ricordare che nessuno si salva da solo, il Dicastero per la comunicazione della Santa sede, in sintonia con il pontefice, ha promosso il progetto originale di una missione spaziale chiamata Spei satelles (“Satellite della speranza”). L’iniziativa, coordinata dall’Agenzia Spaziale Italiana, prevede il lancio in un piccolo satellite di un minuscolo libro in versione nanotecnologica che racconta quanto successo quella sera e di un chip contenente i nomi di coloro che, attraverso una sottoscrizione sul sito dedicato, aderiscono a questa missione impegnandosi a compiere un’azione di fraternità sulla Terra.
Il satellite, progettato e costruito dagli studenti del Politecnico di Torino, è alto trentaquattro centimetri e pesa meno di tre chilogrammi ed è provvisto di sensori per effettuare misurazioni nell’ambiente spaziale. La sua superficie esterna è ricoperta da pannelli solari, che permettono la produzione della potenza elettrica necessaria ad alimentarlo. Durante la permanenza nell’orbita terrestre, a circa cinquecentoventicinque chilometri di altitudine dalla superficie terrestre, il satellite lancerà via radio brevi messaggi di speranza in italiano, inglese e spagnolo desunti dal magistero di diversi pontefici del Novecento, a significare la continuità nella storia che ha l’annuncio della Chiesa. I segnali saranno percepibili anche con una strumentazione amatoriale.
Il nanolibro, realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, è un manufatto miniaturizzato realizzato a partire da supporti di silicio, delle sottili lastrine costituite da materiale cristallino di colore grigio scuro di forma quadrata con il lato di due millimetri e uno spessore infinitesimale. Non essendo possibile effettuare una stampa convenzionale su scala così ridotta, su questi substrati sono stati incisi dei fori di dimensioni nanometriche, ovvero più piccoli di un millesimo dello spessore di un capello umano, secondo il codice binario utilizzato in ambito informatico. Grazie alle nanotecnologie, leggendo la sequenza di nanofori presenti è possibile ricavare le immagini, i discorsi e le letture di quel momento di preghiera celebrato da Papa Francesco, raccolti nel 2021 nel libro Perché avete paura? Non avete ancora fede?.
Il lancio del satellite è in programma per il 10 giugno 2023 dalla base statunitense di Vandenberg, in California. Mons. Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione, ha spiegato il senso dell’iniziativa: «Se quella sera Papa Francesco, da piazza San Pietro, prendeva il colonnato come abbraccio a tutta l’umanità, con il viaggio del satellite vogliamo prolungare ancora quell’abbraccio. Che la benedizione non finisca e che la chiamata a essere fratelli, a saperci tutti nella stessa barca e remare tutti assieme, per costruire un mondo di pace, in mezzo a tanta difficoltà, possa rimanere, farsi sentire e cambiare la mondo».
Luca Frildini
Associazione Rete Sicomoro | direttore Enrico Albertini
Via Fusara 8, 37139 Verona | P.IVA e C.F. 03856790237
Telefono 351 7417656 | E-mail info@retesicomoro.it
Privacy policy | © 2024 Rete Sicomoro