Nicaragua, continua l’oppressione contro la Chiesa cattolica

Il presidente Ortega crede che il papa voglia ordire un colpo di stato e vede i vescovi come terroristi e golpisti.

Cospirazione contro l’integrità nazionale del Nicaragua e propagazione di notizie false a riguardo dello stato e della società: sono queste le accuse rivolte in tribunale a quattro preti, due seminaristi e il cameraman che in agosto sono stato arrestati dalla polizia all’interno della curia della diocesi di Matagalpa assieme al vescovo Rolando José Álvarez, attualmente agli arresti domiciliari. Come si legge su SettimanaNews, il processo in corso nella capitale Managua, che vede tra gli imputati anche il rettore dell’Università Giovanni Paolo II Ramiro R. Tijerino, si basa sull’ipotesi che queste persone abbiano tentato di organizzare bande armate al fine di destabilizzare il paese e attaccare le autorità istituzionali.

Questa idea è portata avanti dalla polizia nazionale, che ha come capo il suocero del presidente Ortega, che a sua volta ha recentemente attaccato violentemente la Chiesa cattolica e Papa Francesco. Secondo il capo dello stato in carica dal 2006, il pontefice vorrebbe usare i vescovi nicaraguensi, considerati terroristi e golpisti, per ordire un colpo di stato. Così, le forze dell’ordine sono utilizzate per portare avanti attività persecutorie, che arrivano anche a impedire la distribuzione dell’eucaristia durante le messe e lo svolgimento di processioni. Ormai, il regime di Ortega è diventato estremamente repressivo nei confronti della Chiesa cattolica.

L’Agenzia Fides riporta tutto quello che di grave sta accadendo nel Paese: il nunzio apostolico, l’arcivescovo Waldemar Stanislaw Sommertag, è stato espulso; due parroci sono stati arrestati con le presunte accuse contro uno di abusi sessuali, contro l’altro di esposizione di persone al pericolo e aggressione a una donna; con l’annullamento della personalità giuridica di centouno Ong, hanno dovuto abbandonare il paese le missionarie della Carità e le suore di Madre Teresa; il canale televisivo della Conferenza episcopale del Nicaragua è stato chiuso; cinque radio non hanno più la possibilità di trasmettere (Radio Hermanos, Radio Nuestra Señora de Lourdes de La Dalia, Radio Nostra Signora di Fatima di Rancho Grande, Radio Alliens di San Dionisio, Radio Monte Carmelo di Rio Blanco). Con gli ultimi fatti, la violazione della libertà di espressione e religiosa non si ferma.