Nicaragua, la repressione contro la Chiesa è sempre più dura

Profanazioni, rapine, carcerazioni, espulsioni, confische perpetrati dalla dittatura di Ortega sono ormai all’ordine del giorno.

Da quando nel 2018 sono scoppiate le proteste contro il regime dittatoriale di Daniel Ortega e Rosario Murillo, in Nicaragua le denunce di attacchi ai danni della Chiesa cattolica sono stati cinquecentoventinove, rivela un rapporto di un avvocato locale. Quest’anno ne sono state registrate già novanta, in continuità con il picco raggiunto l’anno scorso di centosessantuno atti violenti. Come si legge sull’Agenzia Fides, in questi cinque anni si sono susseguiti «ostilità, persecuzioni, assedi, profanazione, distruzioni, rapine, espulsioni, confische perpetrati dalla dittatura, oltre alla carcerazione di capi religiosi e laici impegnati della Chiesa».

Una decina di giorni fa c’è stato l’ennesimo atto sacrilego, che ha colpito la cappella di Nuestra Señora de Fatima a Campuzano, appartenente alla parrocchia di Santa Ana nel comune di Nindirí. Il parroco Jesús Silva ha dichiarato: «Un gruppo di ignoti ha profanato il Santissimo: le ostie consacrate sono state estratte dal tabernacolo e sono state abbandonate in una proprietà vicina. Possono profanare i nostri templi, distruggere le nostre immagini, ma la nostra fede rimane sempre in Gesù Cristo che ha creato il cielo e la terra. Viva Gesù sacramentato».

Gli abusi colpiscono tutte le realtà della Chiesa. La settimana scorsa, l’istituto tecnico delle suore della congregazione Hijas de Santa Luisa de Marillac, a San Sebastián de Yalí, è stato occupato dalle forse di polizia. Le religiose, che avevano recentemente celebrato il trentesimo anniversario della fondazione del centro educativo, sono state allontanate. A quelle straniere è stato tolto il permesso di residenza e inviato un ordine di espulsione dal Paese, mentre quelle nicaraguensi sono state confinate nei rispettivi conventi.

Durante la celebrazione della Pentecoste, l’arcivescovo di Managua Leopoldo Brenes ha esortato i fedeli a non avere paura in questa difficile situazione e a vivere la speranza che porta la venuta dello Spirito Santo di fronte alle situazioni avverse, aggiungendo: «Vi invito a non perdere la calma e a non ascoltare tante notizie, tante pubblicazioni che esagerano, si dichiarano fonti attendibili e non lo sono. Quindi rimaniamo sereni, senza dubbio lo Spirito Santo è colui che guida questa chiesa e presto avremo le risposte giuste».