Tra verità, sincerità e realtà
Oggi la parola “verità” è spesso abusata, dando adito a molte confusioni. Di chi possiamo fidarci? La Parola di Dio ha qualcosa da dirci.
Oggi la parola “verità” è spesso abusata, dando adito a molte confusioni. Di chi possiamo fidarci? La Parola di Dio ha qualcosa da dirci.
Un’Europa come la Contea del romanzo “Il signore degli anelli”, chiusa e con le barriere ai confini, è destinata a esaurirsi.
Nella visione apocalittica dell’architettura della città di Dio si legge la concezione della società alternativa prevista dal Signore.
Oltre Gerusalemme, le prime comunità sorsero tra la Giudea, la Galilea e la Samaria e in Siria, dove fondamentale fu quella di Antiochia.
Quante volte sono nominati, tra Antico e Nuovo Testamento, la pecora, l’asino, il cavallo, il leone, il pesce e la colomba?
Meditare la parola di Dio ci aiuta a capire come noi possiamo e dobbiamo muoverci per riempire di bene e rinnovare i luoghi della convivenza.
Nella notte nel Getsemani, Gesù assume il proprio destino come donazione di sé e ci insegna che ognuno è responsabile del proprio desiderio.
In Libano, il monaco maronita vissuto nell’Ottocento è oggi importante, oltre che per i miracoli, per arrivare a fedeli di diverse religioni.
La fraternità è un compito che sta sempre davanti a noi e va costruita umanamente giorno dopo giorno.
La luce, prima creatura di Dio e grande grembo per tutte le altre, brilla nell’oscurità come fonte che ci libera.
Gesù esige ogni volta la comprensione del suo senso, che non finisce di sfidarci con un incredibile che tuttavia è degno di fede.
Per comprendere la vita nella sua totalità, è necessario accogliere l’imperfezione come rivelazione da capire.
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