Una nuova commissione di studio sul diaconato femminile

Come promesso al Sinodo per l’Amazzonia, il Papa ha deciso di incaricare un nuovo gruppo di studiosi per approfondire l’argomento.

Pochi giorni prima di Pasqua, Papa Francesco, a seguito dell’udienza concessa al cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha deciso di istituire una nuova commissione di studio sul diaconato femminile. Una prima commissione sul tema era già stata creata dal pontefice e i lavori si erano conclusi con pochi risultati, come da lui riferito nel suo incontro con l’Unione Internazionale delle Superiore Generali del 10 maggio 2019.

«La commissione ha lavorato bene, erano tutti in gamba, uomini e donne teologi, e sono arrivati fino a un certo punto, tutti d’accordo. Poi, ognuno aveva la propria idea, così… io consegno alla Presidente […] il risultato del poco a cui sono arrivati tutti d’accordo. Poi, io ho con me la relatio di ognuno, personale, uno che va più avanti, uno che si ferma a un certo punto… E si deve studiare la cosa, perché io non posso fare un decreto sacramentale senza un fondamento teologico, storico. Ma si è lavorato abbastanza. Poco, è vero: il risultato non è un granché. Ma è un passo avanti.»

Nel Documento finale del Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia (del 26 ottobre 2019, integralmente approvato dai padri sinodali), è stato messo in luce come dalle numerose consultazioni sia stato sollecitato il diaconato permanente per le donne. Papa Francesco ha replicato a questa richiesta nel discorso di chiusura dei lavori del Sinodo, dicendo che avrebbe proseguito la sua azione di ricerca con una nuova commissione di studio.

«Si è parlato di nuovi ministeri. […] Accolgo la richiesta di riconvocare la commissione e forse allargarla con nuovi membri per continuare a studiare come nella Chiesa primitiva esisteva il diaconato permanente. Sapete di essere giunti a un accordo tra tutti che però non è chiaro. Ho consegnato ciò alle religiose, all’Unione generale delle religiose, che è stata quella che mi ha chiesto di fare la ricerca, l’ho consegnato a loro e ora ognuno dei teologi sta cercando, sta investigando. Io cercherò di farlo di nuovo con la Congregazione per la Dottrina della Fede e inserire nuove persone in questa Commissione.»

Al momento, comunque, come dimostrano le parole di Papa Francesco nella parte sul diaconato femminile dell’esortazione apostolica postsinodale Querida Amazonia, l’ordinazione delle donne non è contemplata, perché, secondo il pontefice, si rischia una clericalizzazione che indebolirebbe il loro fondamentale contributo.

«In Amazzonia ci sono comunità che si sono sostenute e hanno trasmesso la fede per lungo tempo senza che alcun sacerdote passasse da quelle parti, anche per decenni. Questo è stato possibile grazie alla presenza di donne forti e generose. […] Questo ci invita ad allargare la visione per evitare di ridurre la nostra comprensione della Chiesa a strutture funzionali. Tale riduzionismo ci porterebbe a pensare che si accorderebbe alle donne uno status e una partecipazione maggiore nella Chiesa solo se si desse loro accesso all’Ordine sacro. Ma in realtà questa visione limiterebbe le prospettive, ci orienterebbe a clericalizzare le donne, diminuirebbe il grande valore di quanto esse hanno già dato e sottilmente provocherebbe un impoverimento del loro indispensabile contributo.»

Ma, come si è visto, le conoscenze sull’argomento da un punto di vista storico e teologico sono ancora scarse e per questo il Papa ha convocato, come promesso, questa nuova commissione. Come presidente è stato nominato il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo de L’Aquila, e come segretario il reverendo Denis Dupont-Fauville, officiale della Congregazione per la Dottrina della Fede. I dieci membri scelti sono metà maschi e metà femmine e provengono tutti dal Nord del mondo: Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Svizzera, Ucraina e USA. Gli italiani sono il prof. monsignor Angelo Lameri e la prof.ssa Rosalba Manes.