I membri della Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano non dovranno essere più solo cardinali.
I membri della Pontificia commissione dello Stato della Città del Vaticano non dovranno essere più solo cardinali.
«La Pontificia commissione è composta da cardinali, tra cui il presidente, e da altri membri, nominati dal sommo pontefice per un quinquennio»: è questa la più grande novità della nuova Legge Fondamentale dello Stato della Città del Vaticano emanata da Papa Francesco «per rispondere alle necessità dei nostri giorni» e si riferisce alla possibilità che anche laici e laiche possano entrare a far parte del massimo organo legislativo. Finora, i nominati dal Papa per questa funzione potevano essere solamente cardinali, mentre dalla prossima designazione potranno essere scelti anche «altri membri», quindi persone esterne al collegio cardinalizio. Il presidente dell’organo legislativo rimarrà sempre un cardinale, che è anche presidente del governatorato, la struttura «al servizio del Successore di Pietro, a cui direttamente risponde».
Francesco ha voluto aggiornare la costituzione della nazione, di cui è sovrano con «la pienezza della potestà di governo, che comprende il potere legislativo, esecutivo e giudiziario», per assumere e completare «gli aggiornamenti normativi sin qui emanati e i mutati profili istituzionali resi operativi nello Stato anzitutto, con la riforma della legge sulle fonti del diritto, della legge sul governo dello Stato e della legge sull’ordinamento giudiziario». Inoltre, le nuove disposizioni, che succedono a quelle del 1929 emanate dopo la firma dei Patti Lateranensi e sostituiscono quelle promulgate nel 2000 da Giovanni Paolo II, hanno il compito di «rendere operative quelle situazioni derivanti dagli impegni internazionali assunti da questa sede apostolica anche per lo Stato, con le rinnovate esigenze che tale aspetto specifico richiede».
Il testo specifica poi che «lo Stato e il suo ordinamento sono distinti dalla curia romana e dalle altre istituzioni della Santa sede». In questo modo, si è voluto ribadire «la singolare peculiarità e l’autonomia dell’ordinamento giuridico vaticano che, distinto da quello della curia romana, si caratterizza per riconoscere il diritto canonico quale prima fonte normativa e insostituibile criterio», garantendo agli atti e alle attività del Vaticano la necessaria autonomia richiesta dalle funzioni statali. La nuova Legge Fondamentale vaticana, che presenta altri aggiornamenti in materia di organizzazione, funzioni e bilancio, entrerà in vigore il prossimo 7 giugno.
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