Partecipa al nostro corso online che inizierà il 12 ottobre 2023, hai la possibilità di ricevere in regalo un abbonamento ad Avvenire.
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Gli enti non profit possono partecipare ai finanziamenti europei? La risposta è sì, ma serve delineare bene il campo per poter cogliere in maniera corretta queste opportunità e, al contempo, non creare false aspettative. Ce lo spiega Andrea Pignatti, co-fondatore di InEuropa, realtà che da oltre vent’anni aiuta organizzazioni pubbliche e private ad accedere ai contributi europei in ambito sociale, culturale e ambientale.
Quali sono le opportunità offerte dall’Unione Europea?
Per il periodo 2021-2027, l’Unione Europea ha messo in campo numerose risorse per il settore non profit. Parte di esse sono indirizzate e gestite per il tramite delle autorità nazionali e regionali, mentre altre direttamente dalla Commissione europea. In quest’ultimo caso si parla di finanziamenti a gestione diretta, i quali vanno a sostenere progetti attraverso l’attuazione di programmi su tanti ambiti di intervento del Terzo settore: cultura, ambiente, politiche sociali, giovani, sport, ecc.
Nel caso dei finanziamenti a gestione diretta, un ente del Terzo settore, un’associazione, una fondazione, un ente religioso, quali competenze deve avere per presentare un progetto?
Queste opportunità richiedono competenze nella capacità di trovare i bandi a cui partecipare, nel saperli interpretare, nel riuscire a impostare un’idea che diventi progetto da candidare. Un altro elemento importante è certamente la transnazionalità, ossia il vincolo obbligatorio di coinvolgere altre organizzazioni di stati europei all’interno dell’iniziativa che si intende svolgere. Una sfida complessa, certamente, ma che la Commissione europea sostiene con importanti contributi a fondo perduto.
Considerando i contributi messi a disposizione, vale la pena partecipare a questi bandi, vista la loro complessità?
Certamente. Nell’attuale programmazione 2021-2027, i programmi europei sono stati rafforzati dal punto di vista dello stanziamento economico e dell’intensità della percentuale di sostegno concesso rispetto al recente passato. Il programma Europa Creativa, per esempio, è stato portato dagli 1,46 miliardi di euro del periodo 2014-2020 a 2,46 miliardi di euro. Il programma Erasmus+ è passato dai 14,7 miliardi di euro del settennio precedente a 26,2 miliardi di euro. Il Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI) è addirittura triplicato: da 3,14 miliardi a quasi 10 miliardi.
In Italia, molti enti non profit sono di piccole dimensioni e non sono strutturati per affrontare una progettazione di dimensione europea.
Proprio per incentivare e rafforzare la partecipazione ai finanziamenti europei a gestione diretta, sono state introdotte modalità di progettazione più semplice. Tra queste, ad esempio, vi è il modello dei progetti di piccola scala, che nasce per facilitare l’accesso ai contributi agli enti che non hanno mai partecipato a progetti europei o che hanno ancora poca dimestichezza nella gestione progettuale e limitate capacità organizzative, ma che intendono avviare una prima esperienza a livello europeo.
Per avere un sostegno economico dall’Unione Europea per la realizzazione dei propri progetti, dunque, le opportunità ci sono, ma occorre cominciare a conoscere l’argomento. Per questo Avvenire Formazione, l’iniziativa formativa nata dalla collaborazione di Avvenire e Rete Sicomoro, propone il corso “Come partecipare a un bando di finanziamento europeo a gestione diretta”, che fornirà le conoscenze di base per orientarsi nella programmazione europea e richiedere contributi in maniera strategica e organizzata.
Il corso, accessibile a tutti, si svolgerà online tra il 12 e il 26 ottobre 2023 per una durata complessiva di dodici ore: clicca qui per saperne di più. Per iscriversi occorre compilare il breve modulo nella pagina web qui linkata, oppure scrivere un’e-mail a info@retesicomoro.it con titolo del corso, nome e cognome, numero di telefono. Inoltre, gli iscritti lettori di retesicomoro.it avranno la possibilità di ricevere in regalo da parte di Rete Sicomoro un abbonamento al giornale Avvenire.
Luca Frildini
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