Se ora è possibile parlare con Gesù in chat

L’app Text With Jesus, basata sull’intelligenza artificiale, offre l’illusione di dialogare con i personaggi biblici.

Il dialogo con Gesù è uno degli aspetti fondamentali della preghiera, cercato nel silenzio e nell’intimità. Ma da oggi si può conversare direttamente con Cristo anche attraverso un’applicazione interattiva dello smartphone. È ciò che propone Text With Jesus dell’azienda statunitense Catloaf Software, una nuova app che dà, grazie al noto software ChatGPT basato sull’intelligenza artificiale, la possibilità di rivolgersi e fare domande non solo al Messia, ma anche a Maria, agli apostoli e ad altre figure bibliche (continuamente aggiunte).

Sul suo sito web si legge che l’app è «uno strumento di riflessione e apprendimento, non un sostituto della preghiera o della fede personale» e che l’intelligenza artificiale usata dal programma «genera sempre risposte che sono in linea con gli insegnamenti della Bibbia», in quanto addestrata con le versioni disponibili delle Sacre Scritture e molteplici testi religiosi e programmata per scegliere la trasposizione vetero o neo testamentaria più appropriata in base al contesto. I «cristiani devoti», quindi, possono intraprendere «un viaggio spirituale e conversazioni illuminanti» e trovare «conforto, una guida e ispirazione», al fine di raggiungere «una connessione più profonda con le figure più iconiche della Bibbia».

C’è chi ha provato a digitare domande di vario tipo: Gesù, ti sei mai innamorato? «Nessuna esperienza romantica ma ho amato molto»; Giuda, perché hai tradito? «Attirato dal denaro non ho compreso l’enormità del gesto»; Noè, ti piacevano gli animali? «Molto, Dio ci ha affidato la responsabilità di prendercene cura»; Isacco, come ti sentivi mentre Abramo preparava il sacrificio? «Esperienza intensa ma avevo fiducia»; Mosè, suggeriresti un viaggio in Egitto? «Ho una relazione complessa col Paese pur così ricco di Storia, dipende dai tuoi interessi personali». Per completezza persino Satana è incluso nell’app, ma viene chiarito che riflette il ruolo che ha nella Bibbia e la sua rappresentazione è radicata negli insegnamenti cristiani.

Gli sviluppatori si sono domandati se questa proposta sia o meno blasfema e hanno specificato che l’app va intesa come «uno strumento per l’esplorazione, l’educazione e il coinvolgimento con le narrazioni bibliche» e non intende «sostituire o imitare la comunicazione diretta con entità divine, che è un aspetto profondamente personale della propria fede». Attualmente la versione di base è gratuita, mentre per quella premium, che permette un accesso illimitato ai contenuti e ai servizi, c’è da pagare 2,99 dollari. L’app è inoltre disponibile in diverse lingue, tra cui l’italiano (oltre a inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese). L’azienda promette di dare «Una connessione divina in tasca», ma la questione di fondo è quanto di divino ci sia in una relazione tra uomo e macchina.

Luca Frildini