Crescere come comunità. Un itinerario di viaggio

Cosa bisogna fare per iniziare a far crescere una comunità? L’esempio di una parrocchia bresciana che collabora con diverse associazioni del territorio.

Cosa bisogna fare per iniziare a far crescere una comunità? La parrocchia Natività di Maria Vergine del comune di Buffalora (Brescia), in collaborazione con diverse associazioni del territorio, ha terminato con successo nel giugno del 2018 un progetto, realizzato grazie al contributo della Fondazione della Comunità Bresciana e del Comune di Brescia, a favore dell’intera comunità.

Come auspicato, le diverse attività progettuali hanno saputo rappresentare le tappe inziali di un lungo e prezioso viaggio di riattivazione e cambiamento della comunità stessa, capace di includere tutti i gruppi attivi sul territorio e utile per incentivare una riflessione profonda della comunità, al fine di indagare le proprie risorse e la propria identità.

Formazione, crescita, evoluzione e protagonismo attivo sono risultati essere i pilastri fondanti di tutto il progetto, che, operando nel complesso orizzonte del welfare comunitario, ha saputo attivare i diversi protagonisti, al fine di mettersi in gioco attivamente nell’affrontare un viaggio capace di portare dalla situazione attuale, di cui sono state analizzate le criticità, i bisogni e le risorse, ad un rinnovato orizzonte futuro, fatto di cooperazione, solidarietà e consapevolezza.

Leggi il progetto

Crescere come comunità, in uno spirito di reale comunione e condivisione, ha richiesto impegno, fede e dedizione, declinate in un cammino che ha potuto avviare un reale rinnovamento. Al cuore di tale cammino vi è stata la partecipazione: un mettersi in gioco autentico, una riflessione ed un’analisi accurata, partita da ciascun gruppo coinvolto, per poi estendersi al prossimo nonché alla comunità tutta. Una partecipazione che ha saputo dire della passione e della volontà di ciascuno di contribuire, con le proprie competenze e risorse, alla crescita e al rinnovamento della parrocchia.

Il progetto, per rispondere alla sua stessa natura, ha coinvolto più di quindici gruppi tra associazioni sportive, parrocchiali e del Terzo settore, indagando a fondo i bisogni della comunità percepiti da ciascuno degli attori coinvolti e realizzando ciò che può essere definito un bilancio delle competenze delle diverse realtà, con cui dare risposta alle esigenze riscontrate. Con l’obiettivo principale di far emergere e condividere i bisogni e le speranze della comunità, si sono realizzati percorsi, utilizzati strumenti e linguaggi diversificati a seconda della tipologia di gruppo coinvolto. In particolare:

– sono state coinvolte le realtà del territorio per una loro mappatura e per la realizzazione di schede sintetiche per ogni gruppo e di uno strumento finalizzato a favorire conoscenza, collegamenti e collaborazioni (strumenti disponibili presso il Consiglio di Quartiere);
– sono state coinvolte le realtà del territorio per una mappatura dei bisogni: attraverso uno strumento semplice quanto più possibile, si è cercato di far emergere il differente punto di vista, considerato come ricchezza e fonte d’incontro (strumenti disponibili presso il Consiglio di Quartiere);
– si è realizzato un percorso con i preadolescenti in cui le loro speranze, preoccupazioni, paure e desideri venissero rappresentate in alcuni sketch teatrali. Le registrazioni di tali rappresentazioni sono state condivise con la comunità durante la festa conclusiva;
– gli adolescenti hanno affrontato con successo un percorso utilizzando le arti grafiche. Attraverso un percorso durato tutto l’anno scolastico, si sono confrontati e provocati grazie anche ad alcune testimonianze di figure esterne alla comunità, riflettendo sul senso della vita e del credere. Tali riflessioni hanno dato vita a dei murales realizzati in oratorio come strumento di condivisione e provocazione anche per la comunità adulta;
– i giovani adulti hanno partecipato attivamente agli incontri formativi mensili affrontando diverse tematiche chiave, quali l’identità, la relazione, la cooperazione, il welfare comunitario, la comunicazione e i linguaggi espressivi, partecipando attivamente alla mappatura dei bisogni della comunità;
– gli adulti, in particolare genitori e volontari dei gruppi del territorio, hanno partecipato a due percorsi creati per poterli aiutare nel loro prezioso compito di cura e servizio alla comunità;
– si è affiancato il gruppo che si occupa degli anziani per iniziare una mappatura di competenze, in modo da poterli valorizzare e coinvolgere rendendoli protagonisti del cambiamento partendo dalla loro storia.

Durante tale progetto, si è deciso di individuare, come riferimento per il territorio, il Consiglio di Quartiere: tale gruppo ha il compito di coordinare, stimolare il cammino e custodire per diffondere il materiale e le riflessioni emerse.

Leggi il documento finale

Il progetto nel suo complesso ha contribuito ad aumentare il senso di appartenenza e di corresponsabilità nei confronti di tutta la comunità, incentivando nuovi gradi di collaborazione e cooperazione. Grazie ad una conoscenza reciproca più capillare e solida, tutti gli attori della comunità hanno potuto cooperare nella mappatura della propria comunità delineandone luci ed ombre e, conseguentemente, hanno potuto sintetizzare un prezioso progetto di territorio utile a suggerire le linee guida e le strategie di intervento future.

Infine, risulta opportuno sottolineare che, lungo tutto il periodo di attivazione del progetto, la presa di consapevolezza e l’assunzione di responsabilità di ogni gruppo è stato direttamente proporzionale a un graduale aumento dell’autonomia. A conclusione del progetto è stato realizzato un documento che riassumesse la ricchezza del territorio di Buffalora. Tale strumento vorrebbe essere un nuovo punto di partenza in cui la comunità prenda in mano responsabilmente il timone del suo futuro.

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