Il cortometraggio realizzato da questo gruppo parrocchiale di pre-adolescenti affronta il tema dell’essere comunità e dell’essere oratorio.
Il cortometraggio realizzato da questo gruppo parrocchiale di pre-adolescenti affronta il tema dell’essere comunità e dell’essere oratorio.
Al termine del progetto LabOrathollywood realizzato quest’anno, desideriamo condividere, d’accordo con i ragazzi protagonisti dei video prodotti, le riflessioni e gli spunti emersi in tale percorso educativo. Presenteremo quindi per quattro settimane i cortometraggi realizzati da ognuno dei quattro gruppi coinvolti. Questa settimana vi proponiamo il cortometraggio realizzato da un gruppo di pre-adolescenti delle parrocchie del Violino e Badia di Brescia.
Il cortometraggio affronta, in maniera simpatica e provocatoria, il tema dell’essere comunità e dell’essere oratorio. Attraverso un gioco di contrasti, di chiaro-scuro, i ragazzi hanno voluto mostrare la tristezza legata ad un oratorio vuoto, non vissuto, non partecipato, fatto solo di muri ed edifici: un luogo che sicuramente non risponde alle aspettative e ai bisogni dei ragazzi. Tale tristezza si contrappone alla gioia straripante di un oratorio pieno, vissuto, partecipato e avvertito come casa della comunità: stando insieme, confrontandosi e condividendo, tutto risulta essere più luminoso. Il cortometraggio si conclude, ponendosi come speranza e proposta attiva, come un invito per un oratorio più vissuto e condiviso.
Questo materiale può essere usato come spunto per iniziare un incontro di catechesi e riflettere su cosa sia o debba essere l’oratorio. A tale scopo proponiamo una struttura dell’incontro:
1. preghiera;
2. visione del cortometraggio;
3. confronto e discussione in cui far emergere dai partecipanti:
– il tema attorno al quale è stato costruito il video (l’oratorio);
– il pensiero personale riguardo alla questione e aspetti problematici legati al tema (cosa non va nell’oratorio e come viene vissuto);
– il pensiero personale su come dovrebbe essere vissuto l’aspetto al centro del dibattito (come dovrebbe essere l’oratorio);
– proposte concrete, pratica bili, personali e di gruppo per cambiare in meglio (cosa faccio io e cosa facciamo noi per realizzare l’oratorio dei nostri sogni); su tale punto si possono quindi raccogliere impegni pratici, personali e di gruppo, su cui verificarsi e verificando poi se hanno portato frutto.
Sperando di fare cosa gradita nel condividere tale esperienza, saremo felici di ricevere notizie da chi volesse condividere pensieri, esperienze, consigli su tale progetto.
Andrea Mondinelli e Giacomo Cameletti
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