Il cortometraggio realizzato da questo gruppo di adolescenti risulta essere un lavoro capace di dar voce alla difficoltà di essere accettati e integrati.
Il cortometraggio realizzato da questo gruppo di adolescenti risulta essere un lavoro capace di dar voce alla difficoltà di essere accettati e integrati.
Il secondo cortometraggio che desideriamo proporvi è quello realizzato da un gruppo di adolescenti della parrocchia di Fornaci di Brescia. Questo risulta essere un lavoro pieno di aspetti simbolici ed astratti, capace di dar voce ad uno dei problemi che maggiormente incidono sulla vita adolescenziale: la difficoltà di essere accettati e integrati, trovando una giusta dimensione personale. Attraverso scene d’impatto visivo, si alternano situazioni di emarginazione in cui il protagonista, con la propria identità, non riesce a trovare un gruppo in cui inserirsi e sviluppare un senso di appartenenza, con situazione di adeguamento e trasformismo in cui il protagonista, corrompendosi e cambiando la propria identità, va ad assumere sempre più le caratteristiche del gruppo in cui è entrato, perdendo per sempre le proprie e, di conseguenza, l’identità personale.
Questo filmato può essere interpretato come un monito, un avviso, ma anche come una denuncia nei confronti del conformismo e dell’omologazione a cui spesso gli adolescenti sono costretti a sottostare per non cadere in situazioni di emarginazione e isolamento. Anche tale materiale può essere usato come spunto per iniziare un incontro di catechesi con la seguente struttura:
1. preghiera;
2. visione de l cortometraggio;
3. confronto e discussione in cui far emergere dai partecipanti:
– il tema attorno al quale è stato costruito il video (integrazione, accoglienza, appartenenza, accettazione e rispetto di sé);
– il pensiero personale riguardo alla questione e agli aspetti problematici legati al tema (ad esempio, la difficoltà nell’essere accolti o nell’accogliere, anche sé stessi);
– il pensiero personale su come dovrebbe essere vissuto l’aspetto al centro del dibattito (possibili soluzioni al problema dell’integrazione, magari alla luce della parola di Dio, della regola d’oro in Mt 7, 12 o Lc 6, 31);
– le proposte concrete, praticabili, personali e di gruppo per cambiare in meglio (cosa faccio io, cosa facciamo noi per sentirci accolti ed accogliere); su tale punto si possono quindi scrivere impegni pratici, personali e di gruppo su cui verificarsi e verificare quanto tali impegni hanno portato frutto.
Sperando di fare cosa gradita nel condividere tale esperienza, saremo felici di ricevere notizie da chi volesse condividere pensieri, esperienze, consigli su tale progetto.
Andrea Mondinelli e Giacomo Cameletti
associazione privata di fedeli e cooperativa Curiosarte
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