LabOrathollywood: È morto zio (?)

Il gruppo di adolescenti che ha realizzato questo cortometraggio si è confrontato su temi come essere comunità, l’integrazione, il perdere occasioni.

Il terzo cortometraggio che desideriamo proporvi è quello realizzato da un gruppo di adolescenti della parrocchia del Villaggio Sereno di Brescia. Tale gruppo si è confrontato su temi generali come l’essere comunità, l’integrazione, l’intercultura, l’amicizia, il perdere occasioni, la paura dello stare soli, per poi soffermarsi su quelli della comunione fraterna e del saper dare la giusta priorità alle cose. Questi argomenti sono poi stati declinati all’interno del cortometraggio “È morto zio (?)”, in cui si racconta l’avventura di quattro cugini che, in seguito alla morte appunto dello zio, si ritrovano dopo anni per la lettura del testamento del defunto.

Inaspettatamente, scopriranno che tutto ciò che lo zio ha lasciato loro in eredità è un mucchio di loro vecchi giochi e ricordi, raccolti in una stanza, simboli che rievocheranno un tempo passando, ricreando e ridonando ai cugini quella gioiosa comunione che avevano perso tra le pieghe del tempo. In tal senso ci si chiede se lo zio sia davvero morto! Una nipote del defunto, inoltre, si presenta in palese ritardo al momento della lettura del testamento, perdendo l’occasione di condividere con i cugini la sorpresa lasciatale in eredità.

Attraverso questo episodio, i ragazzi hanno voluto sottolineare come il non dare la giusta priorità ed importanza agli eventi possa portare a perdere le vere gioie della vita. Anche tale materiale potrebbe essere usato come spunto per iniziare un incontro di catechesi con la seguente struttura:
1. preghiera;
2. visione de l cortometraggio;
3. confronto e discussione in cui far emergere dai partecipanti:
– il tema attorno al quale è stato costruito il video (la comunione e il dare il giusto valore alle cose);
– il pensiero personale riguardo alla questione ed aspetti problematici legati al tema (ad esempio, non lasciarsi travolgere dalla vita ma assaporarla dando i giusti spazi alle cose importanti e testimoniare come Chiesa la capacità di vivere la comunione);
– pensiero personale su come dovrebbe essere vissuto l’aspetto al centro del dibattito (possibili soluzioni al problema della difficoltà di vivere la comunione soprattutto nelle comunità cristiane e saper distinguere i mezzi dal fine);
– le proposte concrete, praticabili, personali e di gruppo per cambiare in meglio (cosa faccio io, cosa facciamo noi per creare comunione e per vivere una vita autentica?); su tale punto si possono quindi scrivere impegni pratici personali e di gruppo su cui verificarsi e verificare quanto tali impegni hanno portato frutto.

Sperando di fare cosa gradita nel condividere tale esperienza, saremo felici di ricevere notizie da chi volesse condividere pensieri, esperienze, consigli su tale progetto.

Andrea Mondinelli e Giacomo Cameletti
associazione privata di fedeli e cooperativa Curiosarte