Otto delle dieci crisi di sfollati più trascurate sono in Africa

Nel 2020 è stato finanziato meno della metà delle operazioni di aiuto richieste negli appelli umanitari globali.

Molte crisi umanitarie che accadono nel mondo non fanno notizia e, di conseguenza, le realtà che stanno cercando di portare aiuti ricevono meno donazioni. Secondo il report annuale Le dieci crisi di sfollati più trascurate al mondo nel 2020, redatto dall’organizzazione non governativa Consiglio Norvegese per i Rifugiati, sui dieci paesi che hanno meno attenzioni da parte dei media e della diplomazia ben otto sono africani. Come si legge su Nigrizia, milioni di uomini, donne e bambini sono da anni intrappolati tra conflitti armati e cambiamenti climatici, per di più aggravati dal Covid-19.

Nella quarantina di casi analizzati dagli esperti, l’aspetto maggiormente drammatico riguarda il fatto che, per la prima volta in vent’anni, nel 2020 è stato finanziato meno della metà delle operazioni richieste negli appelli umanitari globali, con situazioni in cui è arrivato solo il 12% rispetto all’ammontare necessario. Ecco dunque i vari stati africani menzionati nel rapporto (ai quali si aggiungono il Venezuela e l’Honduras), in ordine di gravità relativa.

La Repubblica Democratica del Congo è il paese con il maggior numero di nuovi sfollati al mondo: ogni giorno oltre seimila persone costrette a lasciare la propria casa vanno ad aggiungersi ai più di cinque milioni di profughi interni e al milione di individui fuggiti all’estero. In Camerun, tre crisi separate hanno provocato fughe massicce ma sottovalutate: solo nell’estremo nord sono fuggite trecentomila persone a causa delle incursioni di Boko Haram. Nel 2020 il Burundi ha avuto contemporaneamente centotrentamila sfollati interni e centoventimila rifugiati burundesi che sono ritornati in patria. In Nigeria, più di un milione di cittadini (su undici milioni di bisognosi) non hanno ricevuto alcuna assistenza internazionale per questioni di sicurezza.

Il Burkina Faso e l’Etiopia sono delle nuove entrate in questa triste classifica. In poco più di un anno, nel primo paese è fuggita dalla propria casa un abitante su venti, che è andato a ingrossare le fila di coloro che soffrono la fame, il cui numero nel 2020 è triplicato arrivando a oltre tre milioni. Anche prima che scoppiasse la crisi del Tigray, l’Etiopia stava vivendo una grave emergenza umanitaria che ha portato a due milioni e settecentomila profughi interni e novecentomila rifugiati negli stati confinanti. In Repubblica Centrafricana l’anno scorso sono scappate trecentomila persone, portando a circa due milioni e ottocentomila, più della metà della popolazione, gli individui che hanno bisogno di assistenza umanitaria. Infine, ora in Mali solo sette i milioni di persone che necessitano di aiuti, un milione in più rispetto al 2020 e con ben più di trecentomila nuovi sfollati.