Con la pandemia 11 milioni di bambine e ragazze non torneranno a scuola

Il rapporto 2021 di Terre des Hommes mette in evidenza le gravi conseguenze dell’inversione dei trend positivi.

Prima della pandemia, si stimava che ci sarebbero voluti novantanove anni per raggiungere la parità di genere nel mondo, mentre da oggi ne serviranno almeno centotrentacinque. Solo questa previsione dà l’idea di come anche per le giovani la situazione sia in netto peggioramento. Lo confermano i dati del rapporto 2021 La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo di Terre des Hommes. Tra il 1995 e il 2018, il numero di bambine e ragazze iscritte alla scuola primaria e secondaria è aumentato di centottanta milioni, con una raggiunta parità di genere alle elementari (soprattutto grazie all’Asia Meridionale e all’India), mentre ora undici milioni di loro non torneranno più tra i banchi. Questo ha una serie di gravi conseguenze, perché non staranno più in un ambiente sicuro.

Nei prossimi dieci anni, il numero di spose minorenni aumenterà di circa dieci milioni, invertendo in trend positivo, in particolare in Asia meridionale, che aveva portato nel decennio precedente circa venticinque milioni di under diciotto a evitare il matrimonio grazie all’impegno di organizzazioni internazionali, Ong e attivisti. Senza il Covid-19, ci sarebbero comunque state circa cento milioni bambine e ragazze andate in sposa, con i Paesi dell’Africa sub-sahariana ai primi posti. Proprio in quest’area, si stima che le gravidanze tra le adolescenti potranno aumentare del 65%, pari a circa un milione di giovani.

Un altro problema riguarda il lavoro, compreso quello domestico. Sui centosessanta milioni di minori che attualmente nel mondo sono costretti a lavorare (uno su dieci), sessantatré sono femmine. Ma i numeri sono in aumento, con un peggioramento di nove milioni, e il progresso avvenuto negli anni Duemila, con una percentuale di bambine lavoratrici passata dal 22,5% all’8,4%, invertirà la rotta. Anche dal punto di vista igienico in relazione alle mestruazioni ci sarà un aggravamento, considerando che già cinquecento milioni di donne non hanno accesso a servizi adeguati e in certi Paesi (Etiopia, Messico, India) fino al 40-50% delle studentesse rimane a casa quando le ha.

Inoltre, l’epidemia ha enormemente amplificato la possibilità di cadere vittima di trafficanti, che per donne e ragazze vuol dire essere costrette a prostituirsi o a lavorare in condizioni di schiavitù. Delle quarantotto mila vittime femminili di tratta intercettate nel mondo, il 19% hanno meno di diciotto anni. Il numero maggiore di quelle individuate è in Nord America, seguito da Europa, Asia meridionale e Africa sub-sahariana. Per il diritto alla vita, alla libertà, all’istruzione, all’uguaglianza e alla protezione di bambine e ragazze c’è ancora molta strada da fare.