Un decreto ha azzerato i suoi vertici e il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ne ha spiegato i motivi.
Un decreto ha azzerato i suoi vertici e il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ne ha spiegato i motivi.
Caritas Internationalis è stata commissariata da Papa Francesco. A partire da ieri, un commissario straordinario laico ha iniziato a dirigerla temporaneamente con piena facoltà di derogare, qualora lo ritenesse opportuno o necessario, gli statuti e il regolamento dell’ente, secondo la volontà della Sede apostolica e d’intesa con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Infatti, in vista della prossima assemblea generale nel maggio 2023 in cui si terranno nuove elezioni, questi documenti dovranno essere aggiornati per una loro maggiore funzionalità ed efficacia, in collaborazione con il cardinale Luis Antonio Tagle che si occuperà di curare i rapporti con le Chiese locali e le organizzazioni membri di Caritas Internationalis.
Il decreto pontificio ha dunque azzerato i vertici dell’ente che coadiuva il Papa e i vescovi nell’esercizio del loro ministero verso i più poveri e i più bisognosi, dal presidente al segretario generale, dal tesoriere all’assistente ecclesiastico, dal consiglio di rappresentanza al consiglio esecutivo. Se in questo sorprendente motu proprio non emergono chiaramente i motivi del drastico provvedimento, un comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, al quale compete la questione secondo la nuova costituzione apostolica della curia romana Praedicate evangelium, spiega cosa è successo.
Un’indagine di una commissione indipendente ha verificato l’organizzazione e il benessere lavorativo di Caritas Internationalis e il suo allineamento con i valori cattolici della dignità umana e del rispetto per ogni persona, coinvolgendo il personale, gli ex dipendenti e i collaboratori. Sebbene la sua gestione finanziaria sia risultata corretta e gli obiettivi di raccolta fondi siano stati raggiunti, sono emerse «carenze relative alle procedure di gestione, con effetti negativi anche sullo spirito di squadra e sul morale dei lavoratori». Per questo, il commissario straordinario e il suo team dovranno lavorare «per assicurare stabilità e una leadership empatica».
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