Bambini, fatevi sentire dagli adulti perché voi siete messaggeri di pace

Le parole di Papa Francesco alla manifestazione “I bambini incontrano il Papa”.

Dai bambini si apprende ogni volta qualcosa di nuovo per la vita, soprattutto i doni dello stare insieme e della semplicità, e ce n’è sempre bisogno. Lo ha detto Papa Francesco agli oltre settemila bambini provenienti da ottantaquattro Paesi durante la manifestazione “I bambini incontrano il Papa. Impariamo dai bambini e dalle bambine”, che si è svolta ieri nell’aula Paolo VI, per poi aggiungere: «la vostra presenza qui è un segno che arriva dritto al cuore di tutti noi adulti, e noi, le persone grandi, dobbiamo guardare la vostra spontaneità e ascoltare il vostro messaggio». Quattordici di loro gli hanno posto delle domande, molto dirette come è nello stile dei più piccoli.

Isidora dal Brasile ha chiesto: «Pensi che noi bambini possiamo salvare la Terra?». Il Papa ha risposto con positività: «Sì, perché voi siete semplici e voi capite che distruggere la Terra è distruggere noi. Noi dobbiamo custodire la Terra […]. E sai, perché la Terra ci dà tutto per vivere: ti dà l’ossigeno, ti dà l’acqua, ti dà le erbe, ti aiuta tanto per vivere». Rania dalla Palestina ha introdotto il tema della guerra: «se comincerà la terza guerra mondiale, la pace non tornerà più?». «La guerra è già scoppiata, cari. Sentite questo: la guerra è scoppiata in tutto il mondo. Non solo in Palestina: è scoppiata nel Sud dell’Africa, è scoppiata nel Congo, è scoppiata nel Myanmar, è scoppiata in tutto il mondo. Sono guerre nascoste, in Mozambico… in tutto il mondo. Noi stiamo vivendo una guerra brutta e la guerra ci toglie la pace e ci toglie la vita. Dobbiamo pensare un po’, lavorare per la pace».

Ivan dall’Ucraina domanda dunque: «Ma tu ci puoi spiegare come si fa la pace?». «Non c’è un metodo per imparare a fare la pace, no. C’è un gesto: la pace si fa con la mano tesa, con la mano dell’amicizia tesa, sempre cercando di coinvolgere le altre persone per andare insieme. La mano tesa». Kim Ngan dal Vietnam ragiona su questo: «se non hanno ascoltato te, che sai così tante cose, perché dovrebbero ascoltare noi?». «Voi dovete dire le cose come le vedete, dire la verità, dire quello che sentite perché la vostra voce è necessaria. […] E voi dovete aiutare perché gli adulti ci ascoltino, che gli adulti vi ascoltino, e poi fatevi sentire dagli adulti perché voi siete messaggeri di pace». Antrànik dalla Siria si chiede: «perché uccidono i bambini, durante la guerra, e nessuno li difende?». «Questo fa vedere la crudeltà di una guerra: la guerra sempre è crudele e chi “paga la festa”? I bambini. Sono uccisi gli innocenti».

Altri quesiti al Papa hanno riguardato le amicizie, la cosa più importante vissuta nella sua vita, come fa a calmarsi quando si arrabbia, cosa sogna la notte, come passa il tempo durante la giornata. Alcune si sono concentrare sugli attuali cambiamenti climatici. Luxelle dall’Africa domanda: «Perché fa così caldo anche se è autunno?». «Perché noi, le persone, non custodiamo il creato, non custodiamo la natura e la natura si ribella. Dobbiamo imparare a custodire il creato, a custodire la natura e non a sporcare la natura». Chris da Haiti ragiona: «Visto che gli adulti con il loro comportamento ci stanno lasciando un mondo inquinato, noi bambini da chi dobbiamo imparare a rispettare il nostro pianeta?». «Noi dobbiamo imparare a custodire il pianeta, imparare dai maestri, dai professori, anche dalla gente che sa pensare, dai genitori, nella famiglia. Custodire il creato, perché custodendo il creato, custodiamo noi che siamo una parte del creato».

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