La famiglia e i passi in più da fare per non dimenticare che la vicinanza è lo stile di Dio

Discorso di Papa Francesco al X Incontro mondiale delle famiglie.

Come il buon samaritano che incontra per strada un uomo ferito e gli si fa vicino facendosi carico di lui e aiutandolo a riprendere il cammino: è così che, secondo Papa Francesco, la Chiesa deve essere per gli sposi e le famiglie. Lo ha detto ieri al Festival delle famiglie in occasione del decimo Incontro mondiale delle famiglie. Nel suo discorso, ha affermato che, siccome la vicinanza è lo stile di Dio, occorre fare insieme dei passi in più, in particolare verso cinque obiettivi. Innanzitutto, verso il matrimonio, perché noi non ci bastiamo. Possiamo avere i sogni più belli e gli ideali più alti, ma alla fine scopriamo saggiamente che non possiamo superare da soli i nostri limiti. Il matrimonio è l’aiuto concreto che Dio ci dona per non lasciarci soli. Esso ha in sé la potenza dell’amore divino: forte, duraturo, fedele, capace di riprendersi dopo ogni fallimento o fragilità. Non è una formalità da adempiere, l’obbedienza a una regola della Chiesa o una mera festa, ma un atto che si fonda sull’amore incrollabile di Cristo.

Il matrimonio è anche un passo in più per abbracciare la croce. Nelle situazioni di difficoltà, in cui la malattia o la morte entrano a far parte della vita delle famiglie, non bisogna abbattersi e disperarsi, ma tenere alto lo sguardo e non rimanere prigionieri del dolore, aprendosi serenamente a qualcosa di più grande ed eterno. Infatti, non è possibile fraintendere la verità di Dio. Poi, un passo in più va fatto verso il perdono, in particolare dopo le crisi che possono sorgere all’interno del rapporto coniugale a causa di mancanza di sincerità, infedeltà, uso sbagliato dei soldi, perseguimento del potere e della carriera, rancore crescente e indurimento del cuore. Le difficoltà vanno dette, svelate e risolte, perché il desiderio presente nel fondo del cuore di ognuno è che l’amore non finisca. Per questo sono utili i gruppi di sostegno alle famiglie, che possono aiutare la coppia a risanare le ferite lasciando agire la grazia di Cristo.

Il pontefice ha continuato dicendo che serve un passo in più verso l’accoglienza, per andare incontro ai troppi individui che fuggono da drammi come la guerra e sperano, grazie alla provvidenza, di incontrare sul proprio cammino persone ospitali e di grande umanità. Le famiglie che generosamente accettano di aprire la porta della propria casa ai bisognosi perseguono un proprio carisma, quello di fare spazio ad altri, che è lo stesso che agisce quando si mettono al mondo dei figli o si accudisce un anziano in difficoltà. Infine, va fatto un passo in più verso la fratellanza. I coniugi con diverse culture o religioni condividono un ideale molto alto: l’amore autentico basato sul rispetto, sulla solidarietà e sul dialogo. Ciò che è umano e ciò che è religioso possono intrecciarsi e dare bellissimi frutti. Rimanendo fedeli a sé stessi e ispirandosi alle proprie tradizioni per vivere con altruismo e umanità, in famiglia si impara a essere fratelli e sorelle. In un mondo lacerato da divisioni e inimicizie, questo è un messaggio di speranza.

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