Intravvedere Cristo nella storia permette di non rifugiarsi nel passato per evitare il presente

Discorso di Papa Francesco agli storici della Chiesa, ricordando l’importanza della storia per il presente e il futuro.

La storia può e deve insegnare molto all’oggi segnato dalla disgregazione, rispondendo alla sete di verità, pace e giustizia e aiutandoci a camminare verso il futuro. Non deve essere considerata un museo, ma va tenuta viva e ben presente ai nostri occhi, in particolare nei confronti degli effetti drammatici e malvagi delle guerre. Così Papa Francesco si è rivolto, sabato 12 gennaio 2019, agli storici riuniti per un convegno dell’Associazione dei Professori di Storia della Chiesa.

“Al centro della storia c’è una Parola che non nasce scritta, non ci viene dalle ricerche dell’uomo, ma ci è donata da Dio e viene testimoniata anzitutto con la vita e dentro la vita. Una Parola che agisce nella storia e la trasforma dall’interno. Questa Parola è Gesù Cristo, che ha segnato e redento così profondamente la storia dell’uomo da marcare lo scorrere del tempo in un prima di Lui e un dopo di Lui. E l’accoglienza piena di questa sua azione salvatrice e misericordiosa dovrebbe rendere lo storico credente uno studioso ancora più rispettoso dei fatti e della verità, delicato e attento nella ricerca, coerente testimone nell’insegnamento.”

Per questo, lo storico deve allontanare la presunzione di sapere, la bramosia della carriera accademica o la convinzione di poter giudicare da sé fatti e persone. Scorgendo la presenza di Cristo e del cammino della Chiesa nella storia, ci si può rendere umili e lontani dalla tentazione di rifugiarci nel passato per evitare il presente. Papa Francesco ha infine rivolto un augurio agli storici della Chiesa.

“Che il vostro non facile magistero e la vostra testimonianza contribuiscano a far contemplare Cristo, pietra angolare, che opera nella storia e nella memoria dell’umanità e di tutte le culture. E che Lui vi doni sempre di gustare la sua presenza salvatrice nei fatti, nei documenti, negli avvenimenti, grandi o piccoli che siano. Soprattutto, direi, i fatti degli umili, degli ultimi, pure essi attori della storia.”

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