Francesco ha firmato la sua rinuncia al papato in caso di impedimento

Questo fine settimana sono uscite due interviste concesse dal Papa al quotidiano spagnolo ABC e a Mediaset.

Questo fine settimana sono uscite due interviste a Papa Francesco. In quella al quotidiano spagnolo ABC, la rivelazione più importante è scaturita dalla domanda su cosa succederebbe se un pontefice restasse improvvisamente impedito da problemi di salute o da un incidente, nel qual caso potrebbe essere opportuna un’apposita norma. Il Papa ha risposto: «Io ho già firmato la mia rinuncia. Era quando Tarcisio Bertone era segretario di Stato. Ho firmato la rinuncia e gli ho detto: “In caso di impedimento medico o che so io, ecco la mia rinuncia. Ce l’hai”. Non so a chi l’abbia data Bertone, ma io l’ho data a lui quando era segretario di Stato». Egli ha affermato che l’ha detto ora, per la prima volta, proprio perché si conosca questa scelta compiuta nel 2013, poco dopo l’inizio del suo pontificato. Nel colloquio, sono stati poi ricordati i nomi dei suoi predecessori che hanno compiuto questo gesto: Paolo VI, da lui stesso proclamato santo, e molto probabilmente Pio XII.

Quest’ordine preventivo non ha nulla a che vedere con la rinuncia in piena coscienza fatta dieci anni fa da Benedetto XVI (vedi Vatican News), definito dal pontefice «uomo di alta vita spirituale». Comunque, Francesco ha dichiarato che non è nei suoi pensieri una definizione dello status giuridico di Papa emerito. Le domande hanno poi toccato svariati temi: dagli abusi nella Chiesa alla creazione di cardinali provenienti da ambienti molto diversi, dalla guerra in Ucraina, per la quale egli non vede una fine a breve termine perché si tratta di un conflitto mondiale, alla questione separatista della Catalogna, dalla situazione politica in America Centrale e Meridionale al cammino della Chiesa in Germania. Un’altra rivelazione è stata quella sulla nomina di una donna non solo in un’alta carica della Curia come sta avvenendo, ma al vertice: «ci sarà. Ne ho in mente una per un dicastero che si renderà vacante tra due anni. Non c’è nessun ostacolo a che una donna guidi un dicastero dove un laico possa essere prefetto».

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Nell’altra intervista a Papa Francesco, il vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona ha fatto domande riguardanti diversi argomenti: il conflitto armato in Ucraina e i tentativi di dialogo promossi dal Vaticano, che stanno cercando di fermare la pazzia di una «terza guerra mondiale a pezzetti» diffusa anche in Siria, Yemen, Myanmar, Africa; l’aumento dei prezzi dell’energia in Italia, che, sottolinea in pontefice, deriva dagli effetti di una mentalità guerresca in un mondo dove tutto è connesso; i senzatetto, verso i quali è per lui preoccupante l’atteggiamento di indifferenza; il calo demografico italiano, che il Papa vede conseguenza da una parte della ricerca di un piacere immediato, dall’altra delle difficoltà per le donne di trovare lavoro.

In merito a un bilancio in vista dei dieci anni di pontificato che arriveranno tra qualche mese, Papa Francesco ha affermato che una delle cose che più si vede, anche se non è la più importante, è la «pulizia economica», una questione che ha dovuto affrontare anche se l’avrebbe volentieri evitata. Pochi giorni fa (17 dicembre) ha anche compiuto ottantasei anni e, alla domanda se, visto che si dice che l’importante è sentirsi giovane nel cuore, si sente giovane, lui ha risposto che non la pensa così, ma «Posso dirti che mi sento felice». Infine, in vista del Natale è emerso il ricordo del piccolo presepe che la sua famiglia allestiva con statuine di gesso. Da qui, un messaggio per tutti: «che il Signore vi dia la tenerezza di un bambino […] e che vi dia la luce della stella. Se tu guardi la stella sai dove è la strada, come i Magi. Se tu guardi il Bambino sai come devi sentire il tuo cuore».

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