Intervista a Papa Francesco dell’agenzia di informazione Associated Press.
Intervista a Papa Francesco dell’agenzia di informazione Associated Press.
In un’intervista dell’agenzia di informazione Associated Press diffusa il 25 gennaio 2023, Papa Francesco ha affrontato diversi temi tra attualità e vicende ecclesiali, come riassunto su Vatican News. A Santa Marta, la giornalista Nicole Winfield ha affrontato subito il rapporto tra l’attuale pontefice e il suo predecessore, Benedetto XVI. Il Papa lo ha definito «un gentiluomo», assicurando che con la sua morte ha «perso un padre» e che per lui «era una sicurezza. Di fronte a un dubbio, chiedevo la macchina, andavo al monastero e chiedevo». Ha aggiunto che per lui l’esperienza di Ratzinger ha permesso ai nuovi papi di sentirsi più liberi e, in caso di una sua rinuncia al ministero petrino, diventerebbe vescovo emerito di Roma.
Il pontificato di Francesco compirà dieci anni il 13 marzo prossimo e nel colloquio si è parlato di un bilancio dell’esperienza. Inizialmente, la scelta di un papa sudamericano è stata vista con sorpresa sia dentro che fuori la Chiesa, poi alcuni hanno messo in luce quelli che secondo loro sono suoi difetti, arrivando a sollevare critiche anche in maniera anonima. Le voci critiche e l’esistenza di libri e documenti firmati con pseudonimi e fatti circolare tra i cardinali sono viste dal pontefice come «un’orticaria», che sarebbe meglio non ci fosse «per la pace della mente». Ma, anche se fastidiose, sono importanti perché esprimono la libertà di parola ed è per questo che egli ne ha discusso personalmente con alcuni detrattori, come tra persone mature. L’importante è che le cose vengano dette «in faccia, perché è così che cresciamo tutti», piuttosto che tramite «un’azione subdola».
Interpellato sul tema della omosessualità, Papa Francesco ha ribadito che «non è un crimine», ma una «condizione umana». Purtroppo, ha detto, essa viene criminalizzata con molte leggi ingiuste in più di cinquanta Paesi, arrivando anche alla pena di morte. Occorre invece un approccio diverso verso le comunità Lgbtq, come dice il Catechismo della Chiesa cattolica: «le persone con tendenze omosessuali devono essere accolte, non emarginate, accompagnate se viene dato loro un posto». Poi l’intervista si è spostata sul problema degli abusi del clero e, in particolare, sul caso del noto gesuita Marko Rupnik, accusato di abusi sessuali, psicologici e di coscienza. Il pontefice ha dichiarato che per lui è stata «una grande sorpresa e una ferita», aggiungendo che il Vaticano non ha rinunciato alla prescrizione in quanto non sono coinvolti minori o adulti vulnerabili.
Nel colloquio è stato inoltre affrontato il rapporto tra Santa Sede e Cina, con la quale, ha detto, «dobbiamo camminare pazientemente» continuando il dialogo, perché l’opera diplomatica deve affrontare le autorità cinesi che «a volte sono un po’ chiuse, a volte no». Il Papa ha raccontato che il cardinale Joseph Zen, da lui ricevuto in Vaticano il 6 gennaio scorso, svolge la sua pastorale in carcere, dove è diventato amico delle guardie comuniste e dei prigionieri. In merito al cammino sinodale tedesco, che sta trattando temi come l’abolizione del celibato sacerdotale e il sacerdozio femminile, il pontefice ha affermato che è un’esperienza che non aiuta e rischia di diventare dannosamente ideologico. Infine, Papa Francesco ha parlato della sua salute, che, considerati i suoi ottantasei anni e alcuni acciacchi, ha definito buona, aggiungendo: «chiedo sempre la grazia che il Signore mi dia il senso dell’umorismo».
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