Riguarda l’intervista integrale a Papa Francesco andata in onda nella trasmissione “Che tempo che fa” con Fabio Fazio.
Riguarda l’intervista integrale a Papa Francesco andata in onda nella trasmissione “Che tempo che fa” con Fabio Fazio.
«La nostra vita è un continuo rincominciare. Sai, ogni giorno, si ricomincia: dopo una caduta, ci si rialza e si ricomincia; dopo un successo, si va avanti e si ricomincia. E questa è una cosa molto importante: ricominciare, che vuole dire camminare. Quando il cuore di una persona si ferma succede quello che succede all’acqua ferma: si rovina, si imputridisce. Un uomo deve camminare sempre, come l’acqua del fiume deve andare sempre». Ha risposto così Papa Francesco alla domanda sul significato profondo del Giubileo in corso rivoltagli da Fabio Fazio, che ieri lo ha intervistato nella sua trasmissione “Che tempo che fa” in onda sul Nove.
In merito al fatto che oggi nel mondo sembra mancare la speranza, al centro dell’anno giubilare, il pontefice ha replicato: «Un po’, un po’. Tante volte ci viene la filosofia della Turandot: la speranza che sempre delude… No, la speranza non delude mai! La speranza è l’ancora sulla spiaggia e noi aggrappati alla corda. Sempre. La speranza non delude. È la virtù dell’andare quotidiano». Riguardo all’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, Fazio ha ripreso una domanda del Papa riferita ai carcerati che ci facciamo poco e, invece, dovremmo porci tutti quanti: «Perché è successo a loro e non a me? Potevo esserci io al posto loro». Quindi Francesco ha commentato: «Tutti noi abbiamo nella vita delle cadute e una caduta ti porta all’altra e poi ti può portare al delitto, a fare una cosa brutta. E se noi siamo stati salvati dobbiamo ringraziare e andare da loro, a dare conforto, ad accompagnarli nelle loro prove».
Sul tema dei migranti, il conduttore, ricordando la famiglia del pontefice partita dal Piemonte alla volta dell’Argentina e le decine di milioni di italiani che sono emigrati, ha fatto riferimento alle responsabilità individuali e collettive nei loro confronti, che spesso mettono da parte la compassione. Il Papa ha aggiunto: «Quattro cose che si devono fare con il migrante: il migrante va accolto, accompagnato, promosso e integrato. […] Se il migrante non è integrato è un problema. Deve fare la patria insieme con gli altri». Certa politica, però, cerca più di respingerli e tenerli lontani, ma per l’Italia, un Paese dove si fanno pochi figli, il consiglio è «Faccia entrare i migranti». E sulla volontà del neo presidente statunitense Donald Trump di promuovere un programma di espulsione degli immigrati irregolari, Francesco è drastico: «questo, se è vero, sarà una disgrazia, perché fa pagare ai poveri disgraziati che non hanno nulla, il conto dello squilibrio. Non va! Così non si risolvono le cose».
Parlando del ruolo delle donne nella Chiesa, l’intervistatore ha fatto riferimento alle loro recenti nomine nei ruoli apicali del Vaticano. Il pontefice ha quindi anticipato che suor Raffaella Petrini, attualmente segretaria generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a marzo ne diventerà governatrice. Verso la fine del colloquio, Fazio chiede se c’è un peccato imperdonabile, visto che nel Vangelo Gesù menziona la bestemmia contro lo Spirito Santo come l’unico che non sarà perdonato. Papa Francesco spiega: «Gesù dice questo per far capire come è una cosa brutta, la bestemmia contro lo Spirito. Ma se tu, dopo aver bestemmiato contro lo Spirito, chiedi perdono al Signore, il Signore perdona sempre. Ma è il modo di dire che la bestemmia contro lo Spirito è l’apostasia forse più grande, più grande che ci può accadere. E dobbiamo custodire lo Spirito. […] È lo Spirito Santo che ci porta avanti».
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