Ciò che mi fa soffrire di più è la corruzione non solo economica, ma del cuore

Intervista a Papa Francesco del giornale Il Fatto Quotidiano.

Sono passati dieci anni dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio. Per l’occasione, il giornalista Francesco Antonio Grana ha chiesto al pontefice di fare un bilancio: «Il bilancio lo farà il Signore quando vorrà. […] La Chiesa non è una azienda, ma nemmeno una ong e il Papa non è un amministratore delegato che a fine anno deve far quadrare i conti. La Chiesa è del Signore! A noi viene semplicemente chiesto di porci umilmente in ascolto della sua volontà e metterla in pratica». Inizia così l’intervista al Papa de Il Fatto Quotidiano, che si affianca a quella concessa alla Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana (RSI). Importanti, però, sono state le riforme che hanno avuto le radici nella congregazione generale del 2013, subito dopo le dimissioni di Benedetto XVI. Il cardinale argentino aveva sostenuto le richieste concrete per dare risposte ai problemi della Chiesa, ma non si aspettava di essere eletto. Così, è toccato a lui darvi attuazione.

In questo decennio, si legge nell’intervista, nei rapporti con la Curia romana non sono mancate le sofferenze per Papa Francesco, ma lui afferma che «non ho mai perso il sonno. […] Le cose sono molto più semplici di quelle che possono apparire all’esterno». Ciò che lo ha fatto soffrire, invece, è stata la corruzione, non solo quella economica, anche quella del cuore. È per questo che «nella Chiesa non c’è posto per i mafiosi». Anche la pedofilia dei preti rientra in questo scandalo, meritoriamente denunciato da Benedetto XVI quando ancora non se ne parlava tanto.

Per il futuro, il pontefice si augura la pace, ora martoriata da troppe guerre assurde e crudeli. «Lavorare per la pace significa non investire in queste fabbriche di morte», ma purtroppo rimane una certa globalizzazione dell’indifferenza, come testimonia anche la senatrice a vita Liliana Segre. Riguardo alla Chiesa, egli spera, citando don Tonino Bello, che sia sempre più in uscita e in mezzo alla gente, perché nessuno si salva da solo. Per questo «il clericalismo è la cosa più brutta che possa accadere». Infine, Francesco dice di augurarsi «che il Signore sia clemente» con lui, perché «fare il Papa non è un lavoro facile». Anche Pietro è caduto rinnegando Gesù, ma Lui lo ha scelto di nuovo dopo la Resurrezione: «Ecco la misericordia di Dio con noi».

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