Lettera di Papa Francesco a un giovane fratello in ricerca, premessa al nuovo libro del cardinale Raniero Cantalamessa.
Lettera di Papa Francesco a un giovane fratello in ricerca, premessa al nuovo libro del cardinale Raniero Cantalamessa.
«Forse ti sarà capitato di aprire i Vangeli e ascoltare quello che Gesù disse un giorno nel famoso discorso della Montagna: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (Mt 7,7-8). Sono parole forti, cariche di una grande e impegnativa promessa, ma, potremmo domandarci: vanno prese sul serio? Davvero se io chiedo al Signore egli ascolterà la mia richiesta, se lo cerco lo troverò, se busso egli mi aprirà? Tu potresti obiettarmi: non è forse vero che a volte l’esperienza sembra smentire questa promessa?»
Si apre con queste domande la premessa che Papa Francesco ha scritto per il libro del neo-cardinale cappuccino Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, Francesco giullare di Dio. Raccontato ai giovani da frate Pacifico “re dei versi”, che narra la vicenda di Guglielmo da Lisciano, cantastorie di successo che incontrò Francesco d’Assisi e ne divenne uno dei primi compagni. Nel testo, intitolato Lettera di papa Francesco a un giovane fratello in ricerca e pubblicato su Avvenire, il pontefice dice di comprendere chi ha dubbi – guai chi non ne avesse! – e segnala un passo della Scrittura per illuminare questa ricerca.
Nel libro di Geremia, il Signore dice per mezzo del profeta: «Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore; mi lascerò trovare da voi» (Ger 29,13-14). Dio si lascia quindi trovare solo da colui che lo cerca con tutto il cuore, come nei Vangeli è capitato alla vedova importuna, a Nicodemo, al centurione, alla vedova di Nain, alla peccatrice, al lebbroso, al cieco Bartimeo. Questo significa che la fede non si dà in modo automatico, ma chiede il coinvolgimento in prima persona e con tutto sé stesso. Ecco dunque che il Papa si chiede: se cerchi Dio e non lo trovi, quanto è forte il tuo desiderio di Lui? Guglielmo da Lisciano, cantore desideroso di pienezza, cercava e fu trovato, grazie all’incontro illuminante con la santità di frate Francesco che lo portò a consacrarsi interamente a Dio.
«Dio non ha smesso di chiamare, anzi, forse oggi più di ieri fa sentire la sua voce. Se solo abbassi altri volumi e alzi quello dei tuoi più grandi desideri, la sentirai chiara e nitida dentro di te e intorno a te. Il Signore non si stanca di venirci incontro, di cercarci come il pastore cerca la pecora perduta, come la donna di casa cerca la moneta dispersa, come il Padre cerca i suoi figli. Egli continua a chiamare e attende con pazienza da noi la stessa risposta di Maria: «Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Se avrai il coraggio di lasciare le tue sicurezze e aprirti a Lui si schiuderà per te un mondo nuovo e tu, a tua volta, diverrai luce per gli altri uomini.»
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