L’attuale pontefice ha raccontato i suoi ricordi sul papa emerito nel libro-intervista “El sucesor”.
L’attuale pontefice ha raccontato i suoi ricordi sul papa emerito nel libro-intervista “El sucesor”.
«Benedetto per me è stato un padre e mi ha aiutato molto. Sono completamente artificiose le contrapposizioni». Papa Francesco ha voluto riaffermare così il rapporto con il suo predecessore nel libro-intervista El sucesor di Javier Martínez-Brocal, vaticanista del quotidiano spagnolo Abc. Nel volume ci sono i pensieri e i ricordi dell’attuale pontefice sul papa emerito e su quasi dieci anni di convivenza in Vaticano. Alcuni di essi sono stati riportati da Vatican News e Avvenire, come questo ritratto: «Benedetto era un uomo di grande dolcezza. In alcuni casi, alcune persone hanno approfittato di lui, forse senza malizia, e hanno limitato i suoi movimenti. Purtroppo, in un certo senso, lo stavano accerchiando. Era un uomo molto delicato, ma non era debole, era forte. Ma con sé stesso era umile e preferiva non imporsi. Così ha sofferto molto».
Il rapporto con Ratzinger, dice il Papa, si è basato sul rispetto dei ruoli: «Mi ha lasciato crescere, è stato paziente. E se non vedeva bene qualcosa, ci pensava tre o quattro volte prima di dirmelo. Mi ha lasciato crescere e mi ha dato la libertà di prendere decisioni». Inoltre, Francesco ha voluto rimarcare il sostegno che gli dimostrava: «Non mi ha mai tolto il suo appoggio. Forse c’era qualcosa che non condivideva, ma non l’ha mai detto». A riguardo, Francesco racconta un episodio significativo in cui Benedetto XVI l’ha difeso. Una volta, ha detto che, «siccome il matrimonio è un sacramento, non può essere amministrato a coppie omosessuali, ma in qualche modo bisognava dare qualche garanzia o protezione civile alla situazione di queste persone», riferendosi alla possibile utilità delle unioni civili.
«[…] alcuni cardinali sono andati a incontrarlo sorpresi dalle mie parole sul matrimonio, e lui è stato chiarissimo con loro. Un giorno si sono presentati a casa sua per farmi praticamente un processo, e mi hanno accusato davanti a lui di promuovere il matrimonio omosessuale. Benedetto non si è agitato perché sapeva perfettamente quello che io penso. Li ha ascoltati tutti, uno ad uno, li ha calmati e ha spiegato loro tutto. […] Alcuni sono andati a dire a Benedetto che io stavo dicendo eresie. Lui li ha ascoltati e con molta elevatezza li ha aiutati a distinguere le cose… Ha detto loro: “Questa non è un’eresia”. Come mi ha difeso!… Sempre mi ha difeso».
Infine, il pontefice ha spiegato che ha già rivisto le modalità delle esequie papali: il corpo del papa non sarà più posto fuori dalla bara su un catafalco con cuscini, perché esso va vegliato e sepolto come si fa per qualsiasi cristiano. Quelle per Benedetto XVI sono state quindi le ultime a svolgersi così. A proposito, Papa Francesco ricorda con dolore la pubblicazione proprio quel giorno del libro Nient’altro che la verità di monsignor Georg Gänswein: «È stata una mancanza di umanità. Mi ha messo sottosopra, raccontando cose che non sono vere».
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