Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti alla Conferenza europea dei giovani.
Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti alla Conferenza europea dei giovani.
Ieri Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti alla Conferenza europea dei giovani in occasione della sua apertura a Praga. Richiamando una delle ipotesi dell’origine del nome “Europa”, ovvero l’espressione “eurús op” che significa “occhio grande” ed evoca la capacità di guardare oltre, ha così esortato i ragazzi e le ragazze:
«Vorrei invitarvi a trasformare il “vecchio continente” in un “nuovo continente”, e questo è possibile solo con voi. So che la vostra generazione ha alcune buone carte da giocare: siete giovani attenti, meno ideologizzati, abituati a studiare in altri Paesi europei, aperti a esperienze di volontariato, sensibili ai temi dell’ambiente. Per questo sento che c’è speranza. Voi giovani europei avete una missione importante. Se nel passato i vostri antenati si sono spinti in altri continenti non sempre per nobili interessi, ora spetta a voi presentare al mondo un nuovo volto dell’Europa».
Il Papa ha poi fatto riferimento al Patto educativo globale, l’iniziativa lanciata nel settembre 2019 per creare un’alleanza tra gli educatori di tutto il mondo per insegnare alle giovani generazioni a vivere in fraternità. Uno degli impegni è ascoltare la voce degli adolescenti, che sono quindi chiamati a farsi sentire, anche a gridare se necessario, perché hanno il diritto di esprimersi su ciò che riguarda il loro futuro. Tra le proposte di questa comunione di intenti, il pontefice si è soffermato sull’apertura all’accoglienza e la cura per la casa comune.
Aprirsi all’accoglienza significa dare valore all’inclusione e non lasciarsi trascinare da ideologie miopi che presentano il diverso come un nemico. L’altro è una ricchezza e, come dimostrano esperienze quali il progetto Erasmus, l’incontro tra persone di popoli diversi aiuta ad aprire gli occhi, la mente e il cuore. Anche pensando alle passate emigrazioni di milioni di europei, non ci deve essere nessuna discriminazione contro nessuno, per nessuna ragione. Occorre essere solidali con tutti, non solo con chi ci assomiglia o ha un’immagine di successo, ma anche con coloro che soffrono. Insomma, i giovani devono imparare il prima possibile a vivere una vita più fraterna, basata non sulla competitività ma sulla solidarietà e sul servizio al prossimo.
L’altra proposta, la cura per la casa comune, si è recentemente dimostrata di grande interesse per i giovani, che stanno cercando di portare avanti iniziative concrete a differenza delle generazioni precedenti che parlavano molto e concludevano poco. Papa Francesco li mette in guardia dal lasciarsi tentare dalle sirene del lusso, perché la loro è l’ultima occasione per mettere un freno alla tendenza autodistruttiva dell’essere umano. Infatti, l’eccesso di ricchezza, che comporta tante cose superflue, riguarda inevitabilmente una piccola fetta di mondo, mentre il resto dell’umanità non ha nemmeno la possibilità di aspirare a una vita dignitosa.
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