Messaggio di Papa Francesco per la Giornata delle persone con disabilità.
Messaggio di Papa Francesco per la Giornata delle persone con disabilità.
«La nostra fragilità non offusca in alcun modo «lo splendore del glorioso vangelo di Cristo», ma rivela “che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi” (2Cor 4,4.7). Ad ognuno, infatti, senza meriti e senza distinzioni, è donato il vangelo tutto intero e, con esso, il gioioso compito di annunciarlo. […] Comunicare il vangelo, infatti, non è un compito riservato solo ad alcuni, ma diventa una necessità imprescindibile di chiunque abbia sperimentato l’incontro e l’amicizia con Gesù».
Il messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità inizia con queste parole, volte a sottolineare come la fiducia nel Signore, l’esperienza della sua tenerezza, il conforto della sua compagnia non sono privilegi riservati a pochi o prerogative di chi ha ricevuto una particolare formazione. Al contrario, la sua misericordia può essere vissuta in maniera del tutto particolare da chi non confida in sé e sente la necessità di abbandonarsi a Lui. Questo porta a una saggezza che cresce man mano che aumenta la coscienza del proprio limite e ci si libera dalla tristezza del lamento, anche il più motivato. Continua il pontefice:
«Si tratta di un vero e proprio magistero della fragilità che, se venisse ascoltato, renderebbe le nostre società più umane e fraterne, inducendo ognuno di noi a comprendere che la felicità è un pane che non si mangia da soli. Quanto la consapevolezza di aver bisogno l’uno dell’altro ci aiuterebbe ad avere relazioni meno ostili con chi ci sta accanto! E quanto la constatazione che neanche i popoli si salvano da soli spingerebbe a cercare soluzioni per i conflitti insensati che stiamo vivendo!»
Questo magistero della fragilità è un carisma col quale le persone con disabilità possono arricchire la Chiesa e contribuire a trasformare le realtà in cui viviamo, rendendole più umane. Il Papa si rallegra per il fatto che nel cammino sinodale in corso sia emerso diffusamente che mancano le strutture e le modalità di accompagnamento appropriate per i disabili e che si chiedono nuovi modi per accogliere il loro contributo e promuovere la loro partecipazione. Spesso verso di loro c’è una vera e propria discriminazione: la mancanza di ascolto, la violazione dei diritti, il diniego dei sacramenti, gli abusi descrivono una cultura dello scarto che la Chiesa non si può permettere di portare avanti. Non esista un noi e un loro, ma un unico noi, con al centro Gesù Cristo, dove ognuno porta i propri doni e i propri limiti.
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