Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2020.
Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2020.
«In questo anno, segnato dalle sofferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da covid 19, questo cammino missionario di tutta la Chiesa prosegue alla luce della parola che troviamo nel racconto della vocazione del profeta Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6,8). È la risposta sempre nuova alla domanda del Signore: «Chi manderò?» (ibid.). Questa chiamata proviene dal cuore di Dio, dalla sua misericordia che interpella sia la Chiesa sia l’umanità nell’attuale crisi mondiale. […] Siamo veramente spaventati, disorientati e impauriti. Il dolore e la morte ci fanno sperimentare la nostra fragilità umana; ma nello stesso tempo ci riconosciamo tutti partecipi di un forte desiderio di vita e di liberazione dal male. In questo contesto, la chiamata alla missione, l’invito ad uscire da sé stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione.»
Nel messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, Papa Francesco ricorda come Dio ci chieda la nostra personale disponibilità a essere inviati, come Gesù è stato il Suo missionario. L’aver ricevuto gratuitamente la vita dall’amore di Dio costituisce un implicito invito a entrare nella dinamica del dono di sé. Nessuno è escluso dall’amore del Signore e il male diventa una sfida ad amare e amare sempre di più. La Chiesa, che continua nella storia la missione di Cristo, ci chiede di andare dappertutto affinché, attraverso la nostra testimonianza di fede e l’annuncio del Vangelo, Dio manifesti ancora il suo amore in ogni luogo e tempo, in ogni cuore e cultura.
«La missione è risposta, libera e consapevole, alla chiamata di Dio. Ma questa chiamata possiamo percepirla solo quando viviamo un rapporto personale di amore con Gesù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: siamo pronti ad accogliere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare la chiamata alla missione, sia nella via del matrimonio, sia in quella della verginità consacrata o del sacerdozio ordinato, e comunque nella vita ordinaria di tutti i giorni? Siamo disposti ad essere inviati ovunque per testimoniare la nostra fede in Dio Padre misericordioso, per proclamare il Vangelo della salvezza di Gesù Cristo, per condividere la vita divina dello Spirito Santo edificando la Chiesa? Come Maria, la madre di Gesù, siamo pronti ad essere senza riserve al servizio della volontà di Dio?»
Per Papa Francesco, tutto ciò deve essere fatto nell’oggi della Chiesa e della storia. Questi tempi sono una sfida anche per la missione della Chiesa. La pandemia ci ha fatto condividere la condizione di tante comunità cristiane che non possono celebrare la messa ogni domenica. Così, la domanda di Dio «Chi manderò?» ci viene nuovamente rivolta e attende da noi una risposta generosa e convinta: «Eccomi, manda me!». Il Signore continua a cercare chi inviare al mondo e alle genti per testimoniare il suo amore.
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