Messaggio di Papa Francesco per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
Messaggio di Papa Francesco per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
Nel messaggio per la terza Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che sarà celebrata il 23 luglio 2023, Papa Francesco spiega il tema dell’appuntamento «Di generazione in generazione la sua misericordia» (Lc 1,50), legato all’incontro tra la giovane Maria e la sua anziana parente Elisabetta. Quest’ultima, ricolma di Spirito Santo, rivolge alla Madre di Dio le parole «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo» (v. 42) e la Madonna, su suggerimento dello Spirito già disceso su di lei, risponde con il Magnificat, nel quale proclama appunto che la misericordia di Dio si estende di generazione in generazione. Lo Spirito, dunque, benedice e accompagna la feconda condivisione tra generazioni diverse, tra giovani e anziani, tra nonni e nipoti. Il legame tra loro serve soprattutto per custodire la memoria e riconoscere il dono di appartenere a una storia più grande, per non appiattire la vita sul presente e aprirsi alla speranza che quanto è stato vissuto non andrà perduto.
«Per meglio accogliere lo stile dell’agire di Dio, ricordiamo che il tempo va abitato nella sua pienezza, perché le realtà più grandi e i sogni più belli non si realizzano in un attimo, ma attraverso una crescita e una maturazione: in cammino, in dialogo, in relazione. Perciò chi si concentra solo sull’immediato, sui propri vantaggi da conseguire rapidamente e avidamente, sul tutto e subito, perde di vista l’agire di Dio. Il suo progetto di amore attraversa invece il passato, il presente e il futuro, abbraccia e mette in collegamento le generazioni. È un progetto che va oltre noi stessi, ma nel quale ciascuno di noi è importante, e soprattutto è chiamato ad andare oltre. Per i più giovani si tratta di andare al di là dell’immediato nel quale ci confina la realtà virtuale, la quale spesso distoglie dall’azione concreta; per i più anziani si tratta di non soffermarsi sulle forze che s’indeboliscono e di non rammaricarsi per le occasioni perse. Guardiamo avanti!».
L’incontro tra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta, continua il pontefice, mostra come Dio ci dona il suo futuro. Il cammino della prima e l’accoglienza della seconda aprono infatti le porte al manifestarsi della salvezza: il loro abbraccio fa irrompere con gioiosa mitezza la misericordia nella storia umana. Il Papa esorta a fissare nella mente e nell’anima quest’immagine, quale fonte luminosa per azioni concrete con le quali non lasciare soli i nonni e gli anziani. Questi sono preziosi nelle famiglie e nelle comunità perché ci donano la consapevolezza di condividere la medesima eredità e di far parte di un popolo di cui custodire le radici, necessarie per costruire il futuro.
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