Coltiviamo la nostra conversione ecologica in risposta alla catastrofe ecologica in atto

Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato.

«Il dolce canto del creato ci invita a praticare una “spiritualità ecologica” (Lett. enc. Laudato si’, 216), attenta alla presenza di Dio nel mondo naturale. È un invito a fondare la nostra spiritualità sull’”amorevole consapevolezza di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale” (ibid., 220). Per i discepoli di Cristo, in particolare, tale luminosa esperienza rafforza la consapevolezza che “tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv 1,3)».

Questa esortazione di Papa Francesco è contenuta nel suo messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che sarà celebrata il primo settembre 2022 e aprirà il Tempo del Creato, il cui tema sarà “Ascolta la voce del Creato”. Questo tempo, che terminerà con la festa di san Francesco il 4 ottobre, è un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune, un’opportunità per coltivare la nostra conversione ecologica in risposta alla catastrofe ecologica in atto. Ora, infatti, c’è una dissonanza tra il dolce canto che loda il nostro amato Creatore e il coro di grida amare della madre terra e dell’umanità maltrattate dall’antropocentrismo dispotico e dagli eccessi consumistici. Il pontefice chiede dunque:

«Ascoltando queste grida amare, dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi. Sin dall’inizio, l’appello evangelico “Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino!” (Mt 3,2), invitando a un nuovo rapporto con Dio, implica anche un rapporto diverso con gli altri e con il creato. Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici. «Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Laudato si’, 217). Come persone di fede, ci sentiamo ulteriormente responsabili di agire, nei comportamenti quotidiani, in consonanza con tale esigenza di conversione».

Il Papa ha poi ricordato il vertice COP27 sul clima che si terrà in Egitto a novembre e quello COP15 sulla biodiversità che si terrà in Canada a dicembre, chiedendo di pregare per essi affinché possano unire la famiglia umana per affrontare la doppia crisi dei cambiamenti climatici e della riduzione della biodiversità. Ma ha chiesto anche che le grandi compagnie minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari, agroalimentari smettano di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne, d’inquinare i fiumi e i mari, d’intossicare i popoli e gli alimenti. Stiamo raggiungendo un punto di rottura, dove le nazioni economicamente più povere stanno già subendo il peso maggiore delle crisi. È necessario agire, tutti, con decisione.

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