Messaggio Papa Francesco al 4° Convegno internazionale sulla musica.
Messaggio Papa Francesco al 4° Convegno internazionale sulla musica.
«Un buon musicista conosce il valore del silenzio, il valore della pausa. L’alternanza tra suono e silenzio è feconda e permette l’ascolto, che ha un ruolo fondamentale in ogni dialogo. […] La sfida comune è di ascoltarci a vicenda. Nella liturgia siamo invitati all’ascolto della Parola di Dio. […] Sappiamo quanto sia necessario narrare la storia della salvezza in idiomi e linguaggi che si possano ben comprendere. Anche la musica può aiutare i testi biblici a parlare nei nuovi e differenti contesti culturali, così che la Parola divina possa raggiungere in modo efficace le menti e i cuori.»
Nel messaggio ai partecipanti al 4° Convegno internazionale sulla musica che il Pontificio Consiglio della Cultura, in collaborazione con il Pontificio Istituto di Musica Sacra e il Pontificio Istituto Liturgico dell’Ateneo Sant’Anselmo, ha organizzato ieri e oggi, Papa Francesco spiega così il valore della musica, con un pensiero alla pandemia che l’ha fortemente ridimensionata. Per sottolineare la sua importante funzione per la liturgia e l’evangelizzazione, egli cita l’esortazione del profeta Isaia «Cantate al Signore un canto nuovo, lodatelo dall’estremità della terra» (42,10), ma anche l’affermazione «Per molto tempo ho taciuto, ho fatto silenzio, mi sono contenuto» (42,14).
Il pontefice prosegue dicendo che la forza di molti testi e composizioni stimola la coscienza personale di ognuno e crea una fraternità universale. Quindi cita il Don Chisciotte di Miguel Cervantes: «Dove c’è musica, non può esserci nulla di cattivo». Le forme musicali più diverse, che esprimono la varietà delle culture e delle comunità locali, possono far emergere narrazioni coinvolgenti al servizio dell’evangelizzazione, non solo in maniera immateriale ma anche nella dimensione della corporeità. Papa Francesco conclude rivolgendo delle domande legate all’attuale situazione:
«Il silenzio che viviamo è vuoto o siamo in fase di ascolto? Permetteremo, in seguito, l’emergere di un canto nuovo? Il testo e il contesto, ormai presenti in una nuova forma, ci stimolino a riprendere il nostro cammino insieme […]. Voci, strumenti musicali e composizioni continuino a esprimere, nell’attuale contesto, l’armonia della voce di Dio, conducendo verso la sinfonia, cioè la fraternità universale.»
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