Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti all’incontro di The economy of Francesco.
Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti all’incontro di The economy of Francesco.
Secondo l’idea dell’unità degli opposti, la realtà è fatta di poli in opposizione tra loro, come grande e piccolo, grazia e libertà, giustizia e amore. Si può scegliere uno dei due, oppure, nel tentativo di conciliarli, si può fare una sintesi evitando di cancellarli per risolverli in un piano superiore, dove però la tensione non sia eliminata. «Opposti ci sono anche in economia. Economia sono le bancarelle del mercato, così come gli snodi della finanza internazionale […]; c’è l’economia del denaro, dei bonus e di stipendi altissimi accanto a una economia della cura, delle relazioni umane, di stipendi troppo bassi per poter vivere bene. Dove è la coincidenza tra questi opposti? Essa si trova nella natura autentica dell’economia: essere luogo di inclusione e cooperazione, generazione continua di valore da creare e mettere in circolo con gli altri».
È partito da questa riflessione il messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai giovani partecipanti al quarto incontro annuale di “The economy of Francesco”, che si sta tenendo questo fine settimana ad Assisi. Il pontefice ha poi ricordato che ci sono opposizioni che non generano affatto un’armonia: l’enorme ricchezza per pochi e la povertà dei troppi che non hanno di come vivere, il business delle armi e la pace, le produzioni che inquinano e distruggono l’ambiente e la custodia rispettosa del pianeta. «L’economia che uccide, che esclude, che inquina, che produce guerra, non è economia: […] è solo un vuoto, un’assenza, è una malattia, una perversione dell’economia stessa e della sua vocazione. […] È solo prepotenza, violenza, è solo un assetto predatorio da cui liberare l’umanità».
Il Papa ha poi proposto un’altra idea, basata sull’economia delle Terra e su quella del cammino. La prima si rifà alla cura della casa, della comunità, delle relazioni, per estensione della Terra che siamo chiamati a custodire. «Fare economia significa prenderci cura della casa comune, e questo non sarà possibile se non avremo occhi allenati a vedere il mondo a partire dalle periferie». Finora lo sguardo dominante è stato quello dei maschi occidentali del nord del mondo: ora dobbiamo allargarlo a quello delle donne, dei poveri, degli esclusi per costruire un’economia integrale. Ecco allora che serve un’economia del cammino, che lungo il percorso richiede fiducia e il riconoscimento della dipendenza dagli altri. Francesco esorta dunque i giovani: «non abbiate paura delle tensioni e dei conflitti, cercate di abitarli e di umanizzarli, ogni giorno. Vi affido il compito di custodire la casa comune e avere il coraggio del cammino».
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